La scelta del Governo di promuovere un modello di sviluppo sostenibile si conferma con l’adozione del DM 7 agosto 2025 (pubblicato in GU n 224 del 26 settembre 2025) noto come Conto Termico 3.0.: il DM introduce le regole per l’incentivazione di interventi di piccole dimensioni , per l'incremento dell'efficienza energetica e per la produzione di energia termica da fonti rinnovabili.
Una delle novità del Conto termico 3.0 è l’allargamento della platea dei beneficiari e l’aver previsto l’inserimento tra i beneficiari anche delle CER (Associazioni tra cittadini, enti locali, imprese o soggetti del terzo settore che collaborano per produrre, condividere e consumare energia rinnovabile a livello locale): tale previsione spinge nella direzione dalla decentralizzazione della produzione di energia attraverso la forte incentivazione della produzione di energia pulita a livello locale.
Questo peraltro apre, per le imprese e per le PA, uno spazio di pianificazione integrata: interventi di efficientamento sugli edifici, sostituzione degli impianti, building automation, fotovoltaico con accumulo in presenza di pompe di calore e infrastrutture di ricarica elettrica, con percentuali di sostegno differenziate e con la possibilità di combinare gli strumenti per massimizzare la bancabilità dei progetti sul territorio.
L’art. 13 del decreto stabilisce infatti che le amministrazioni pubbliche possono avvalersi “delle comunità energetiche ovvero delle configurazioni di autoconsumo di cui sono membri” per accedere agli incentivi del Conto Termico, specificando (art. 17) che gli incentivi sono cumulabili con quelli previsti dal DM 414/2023 (decreto che disciplina le CER e le tariffe incentivanti per l’energia condivisa).
Ciò significa che le CER costituite e promosse da amministrazioni pubbliche – che hanno potuto usufruire di un contributo a fondo perduto pari al 40% delle spese per la realizzazione degli impianti di produzione e che per 20 anni ottengono la tariffa incentivante del GSE pe l’energia condivisa all’interno della comunità – potranno beneficiare degli incintivi previsti dal Conto Termico per realizzare interventi in due ambiti.
Il primo ambito di interventi (art. 5) riguarda i lavori di isolamento termico di edifici esistenti (tra cui anche la sostituzione di infissi e schermature solari), la sostituzione di sistemi per l'illuminazione d'interni e delle pertinenze esterne degli edifici esistenti con sistemi efficienti di illuminazione. Rientrano tra gli interventi incentivati anche i sistemi di building automation ovvero l’installazione di tecnologie di gestione e controllo automatico degli impianti termici ed elettrici degli edifici che avranno un ruolo sempre più preponderante nello sviluppo dell’edificio smart.
Sono previsti inoltre Incentivi per la realizzazione di impianti fotovoltaici con sistemi di accumulo, a condizione che l'intervento sia realizzato congiuntamente alla sostituzione di impianti di climatizzazione invernale esistenti con impianti di climatizzazione invernale dotati di pompe di calore elettriche. Lo stesso vale per l’installazione di colonnine di ricarica elettrica, peraltro anche aperte al pubblico (collocate nell’edificio oppure presso i parcheggi adiacenti). La misura è interessane in quanto nell’ambito di una CER, le colonnine di ricarica rappresentano una utenza di consumo e, pertanto, contribuiscono ad aumentare il valore della energia condivisa e, quindi, incentivata nell’ambito della CER stessa.
Il secondo ambito di interventi (art. 8) comprende l’installazione di impianti a pompa di calore; l’installazione di impianti solari termici per la produzione di acqua calda sanitaria e/o ad integrazione dell'impianto di climatizzazione invernale. Rientrano negli incentivi anche le caldaie a biomassa e gli impianti di microcogenerazione rinnovabile. Tutti gli interventi devono essere realizzati su edifici esistenti dotati di impianti di climatizzazione alla data di entrata in vigore del decreto.
La CER – quale soggetto giuridico autonomo rispetto ai propri membri – potrà, quindi, procedere richiedere gli incentivi per uno o più degli interventi previsti dal decreto utilizzando la piattaforma del GSE (Portaltermico). Si segnala peraltro che, se i privati per usufruire degli incentivi devono o accedere alla piattaforma (“accesso diretto”) entro 90 giorni dalla conclusione dei lavori, per le CER pubbliche (così come per le PA) è possibile una “prenotazione” delle risorse, quindi, è possibile prenotare l’incentivo prima dell’inizio dei lavori.
Un altro aspetto da considerare riguarda l’entità della agevolazione che per interventi realizzati su edifici pubblici (art.11, 2 comma) raggiunge il 100% delle spese ammissibili. In tutti gli altri casi le agevolazioni sono comunque importanti arrivando fino al 65% delle spese ammissibili.
La sinergia tra CER e Conto Termico 3.0 non si limita, inoltre, ad incentivare gli interventi messi in campo dalle CER ma coinvolge anche i suoi membri.
I singoli membri delle CER, infatti, possono pianificare e realizzare interventi di efficientamento energetico e presentare richiesta di accesso al Conto Termico direttamente Questa modalità di approccio permetterà di innescare interventi di rigenerazione urbana e di riqualificazione energetica del territorio e la diffusione di pratiche comuni votate alla sostenibilità e al benessere diffuso.
Concludendo la sinergia tra il Conto Termico e le CER risulta un binomio vincente, in grado di finanziare progetti e iniziative a livello locale, diventando un tassello importante della transizione energetica, e contribuendo ad uno sviluppo sostenibile del territorio sia ambientale che sociale