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Comunità Energetiche Rinnovabili e obiettivi ESG: un futuro sostenibile

13/11/2024

Negli ultimi anni, il mondo sta assistendo a una crescente attenzione verso la sostenibilità e la transizione energetica. Le comunità energetiche rinnovabili (CER) stanno emergendo come una soluzione innovativa per promuovere l'uso di fonti rinnovabili, ridurre le emissioni di carbonio e favorire lo sviluppo locale. Questo approccio si integra perfettamente con gli obiettivi ESG (Environmental, Social, Governance) e con l'Agenda 2030 delle Nazioni Unite, che mira a un futuro più sostenibile e inclusivo.

Cosa sono le Comunità Energetiche Rinnovabili?

Le CER (art. 31 d.lgs. n.199/2021 richiamato dall’art. 2, comma 1 lettera g) del c.d. Decreto CER) sono costituite dai clienti finali, inclusi i clienti domestici, organizzati in comunità energetiche rinnovabili, il cui obiettivo principale è quello di fornire benefici ambientali, economici o sociali a livello di comunità ai suoi soci o membri o alle aree locali in cui opera la comunità e non quello di realizzare profitti finanziari.

Possono far parte di una CER cittadini, piccole e medie imprese, enti territoriali e autorità locali, incluse le amministrazioni comunali, le cooperative, gli enti di ricerca, gli enti religiosi, gli enti del terzo settore e di protezione ambientale.

Il D.lgs. 199/2021, nel recepire la Direttiva UE 2018/2001 (RED II) ha espressamente stabilito che l’obiettivo principale delle CER è quello di fornire benefici ambientali, economici o sociali a livello di comunità ai suoi soci o membri o alle aree locali in cui opera la comunità (articolo 31, comma 1, lett. a).

Benefici Ambientali

Uno dei principali vantaggi delle CER è la loro capacità di ridurre l'impatto ambientale. Le CER garantiscano l’accesso a prezzi accessibili a servizi energetici affidabili e moderni, migliorano l’efficienza energetica, riducendo gli sprechi e l’utilizzo di combustibili fossili nell’ottica della c.d. “decarbonizzazione”, e si avvalgono di tecnologie per la produzione di energia a basso impatto ambientale. Queste comunità possono abbattere significativamente le emissioni di gas serra e contribuire alla lotta contro il cambiamento climatico. Inoltre, incentivano una gestione sostenibile delle risorse, promuovendo la biodiversità e la conservazione degli ecosistemi.

Impatti Sociali

Dal punto di vista sociale, le CER favoriscono la coesione comunitaria e la partecipazione civica. La condivisione delle risorse energetiche può portare a una maggiore equità sociale, riducendo i costi energetici per i membri e creando opportunità di lavoro locale. Inoltre, le CER possono fornire un modello di resilienza per le comunità, rendendole meno vulnerabili alle fluttuazioni dei mercati energetici.

Gli incentivi economici

Per le CER i cui impianti di produzione sono ubicati in Comuni con una popolazione inferiore a 5.000 abitanti, è previsto un contributo in conto capitale, pari al 40% del costo dell’investimento, a valere sulle risorse del PNRR.

Per tutte le CER sono previsti incentivi sull’energia autoconsumata sotto due diverse forme:

  • una tariffa incentivante sull’energia prodotta e autoconsumata virtualmente dai membri della CER,
  • un corrispettivo di valorizzazione per l’energia autoconsumata, definito dall’ARERA – Autorità di Regolazione per Energia, Reti e Ambiente.

Inoltre, tutta l’energia elettrica rinnovabile prodotta ma non autoconsumata resta nella disponibilità dei produttori ed è valorizzata a condizioni di mercato.

Come richiedere il finanziamento PNRR?

La richiesta del finanziamento è esclusivamente telematica mediante l'accesso al Portale informatico “SPC-Sistemi di Produzione e Consumo" raggiungibile attraverso l'Area Clienti. Sarà possibile presentare domanda fino al 31 marzo 2025 alle ore 18:00, fatto salvo il preventivo esaurimento delle risorse disponibili pari a 2.200.000.000 euro che verrà comunicato sul sito del GSE (Gestore Servizi Energetici).

Il trattamento fiscale

La Risposta a interpello dell’Agenzia delle Entrate n. 37 del 20 gennaio 2022 tratta i profili IVA e reddituali con riguardo sia agli incentivi economici sia al corrispettivo per la vendita di energia non autoconsumata.

Per le imposte dirette, l’Agenzia sostiene che il corrispettivo per la vendita dell’energia eccedente l’autoconsumo istantaneo che viene ceduta al GSE costituisce in linea di principio un reddito diverso, derivante da attività commerciale non abituale, ma esclude che per i “clienti finali” gli incentivi economici possano assumere rilievo fiscale.

Quanto all’IVA, l’Agenzia riconosce che gli incentivi economici costituiscono dei contributi esclusi da imposta, ai sensi dell’art. 2, comma 3, lett. a), del D.P.R. n. 633 del 1972; anche il corrispettivo per la vendita di energia è escluso da IVA, per assenza di abitualità dell’attività esercitata, se ricorrono le condizioni previste dall’art. 119 del D.L. n. 34/2020. Infine, se il referente della CER o del gruppo di autoconsumo è un terzo, produttore di energia elettrica che svolge attività d’impresa, saranno rilevanti ai fini IRES sia il premio, che la restituzione, che i corrispettivi.

Incentivi e un trattamento fiscale vantaggioso ma anche la possibilità di raggiungere gli obiettivi di crescita sostenibile che le imprese, anche medie e piccole, non possono più ignorare sono tutti elementi che le imprese dovrebbero tenere in considerazione nel valutare di costituire una CER.