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Panoramica sulla Telemedicina: la Regione Lazio

22/04/2021
Camilla Anderlini

Il 2020 è stato senza dubbio l’anno della telemedicina.

La necessità di continuare a curare i pazienti non facendoli spostare da casa ha dato il via a processi che - da tempo -  erano in stand by.

Così Altems ha creato un Manuale operativo per la telemedicina (al quale abbiamo partecipato per la parte relativa alla protezione dei dati - per un approfondimento si veda l’articolo "Telemedicina subito! Piattaforme comuni e non proprietarie per assicurare rapidamente cure ed assistenza ai pazienti"), l’ISS ha emanato in pieno COVID specifiche Linee Guida, la Conferenza Stato-Regioni ha emanato in data 17 dicembre 2020 un documento titolato “Indicazioni nazionali per l’erogazione di prestazioni sulla telemedicina”.

A livello regionale poi le singole Regioni hanno cominciato ad introdurre regole specifiche ed a tariffare tali tipologie di prestazioni. Appare quindi molto rilevante andare ad analizzare cosa sta avvenendo a livello regionale.

Cominciamo con la regione Lazio.

Il Lazio ha recentemente novellato la propria regolamentazione in materia di telemedicina, nell’ambito della sanità pubblica, con due disposizioni principali: il Decreto del Commissario ad Acta del 25 giugno 202, n. U00081, recepito con DGR n. 406/2020, recante “Piano di riorganizzazione, riqualificazione e sviluppo del Servizio Sanitario Regionale 2019-2021”, e il Decreto del Commissario ad Acta del 22 luglio 2020, n. U00103, avente ad oggetto “Attivazione servizi di telemedicina in ambito specialistico e territoriale. Aggiornamento del Catalogo Unico Regionale (CUR)”

Analizziamo ora separatamente i sopracitati documenti.

Il Piano di riorganizzazione, riqualificazione e sviluppo del Servizio Sanitario Regionale 2019-2021

Il documento si sviluppa in due sezioni di cui una è dedicata ai modelli di intervento per la cura del paziente, e una seconda illustra le azioni di sviluppo della capacità di governo e gestione del Servizio Sanitario Regionale (SSR).

In particolare la prima parte elenca i macro-obiettivi perseguiti dal Piano, di cui ben due sono legati alla sanità digitale e ai servizi di telemedicina.

Più esattamente nel triennio 2019-2021 la Regione:

  • intende semplificare e velocizzare la c.d. filiera assistenziale attraverso l’implementazione di sistemi informativo-informatici;
  • nonché estendere l'innovazione tecnologica a tutti i percorsi di cura, attivando anche programmi di telemedicina;

In ragione della lunghezza del documento, si intende portare all’attenzione il contenuto del paragrafo 11.4, intitolato “La Telemedicina a supporto dei processi di presa in carico del paziente” (pg. 66 e ss.), in quanto mirato (appunto) all’ambito dell’assistenza sanitaria a distanza.

Tale parte del documento descrive sia lo stato attuale degli strumenti di telemedicina funzionanti, nonché le linee di intervento che si intendono attuare.

Più precisamente la Regione Lazio intende:

  1. sviluppare i servizi di telesalute, ossia quell’insieme di servizi prestati in ambito di assistenza primaria principalmente del paziente cronico, nell’ambito della quale è contemplata la collaborazione tra medico di medicina generale e specialista attraverso la condivisione dei dati del telemonitoraggio. Più esattamente la DGR precisa che si procederà:
    • al completamento dell’attivazione dei Centri Servizi Telesalute all’interno delle strutture sanitarie, per la gestione dei dati del telemonitoraggio, ed il supporto ai Centri di Assistenza Domiciliare Integrata, Specialisti, MMG e PLS per la gestione della terapia. Si precisa che un Centro Servizi è definito, dalle Linee di Indirizzo nazionali sulla telemedicina del 2014, come quella “struttura che la la funzione di gestione e manutenzione di un sistema informativo, attraverso cui il Centro Erogatore svolge la prestazione in telemedicina”;
    • alla integrazione dei sistemi di telesalute con i programmi regionali attivi (sistema recap, ricetta dematerializzata, Sistema Informativo Assistenza Territoriale, Fascicolo Sanitario Elettronico);
    • alla definizione di un sistema informativo per la raccolta dei dati di attività di telemonitoraggio;
    • alla definizione delle modalità di remunerazione dei servizi di Telesalute;
  2. predisporre un documento tecnico per integrare la piattaforma ADVICE, ossia la piattaforma unica di telemedicina della Regione per il trattamento di pazienti ad elevata criticità, e la statuizione delle tariffe per tali prestazioni;
  3. sviluppare di un sistema on-line dell’emergenza ospedaliera integrata con i sistemi informativi regionali, certificazione INPS, sistema ricetta dematerializzata e Recup;

Pertanto, attraverso i suddetti strumenti la Regione si pone come target primario “l’integrazione sistematica dei servizi di telemedicina all’interno del SSR”, così da creare un ambiente unico per la telemedicina specialistica e per i servizi di assistenza primaria così da migliorare il percorso del paziente. Tale ambiente consentirà, infatti, la facile comunicazione dei dati tra medico e paziente, nonché tra esercenti sanitari stessi per cui sarebbe più agevole l’attività di consulto.

Si precisa che le disposizioni del Piano si rivolgono non solo alla Regione Lazio e le Aziende Sanitarie, ma anche le strutture private accreditate.

Attivazione servizi di telemedicina in ambito specialistico e territoriale. Aggiornamento del Catalogo Unico Regionale (CUR)

Nell’ambito dell’emergenza sanitaria dovuta all’epidemia da Covid-19, la Regione Lazio ha emanato le Linee di indirizzo per implementare gli strumenti di telemedicina di specialistica ambulatoriale e di medicina territoriale.

Il documento sviluppa – in primo luogo - alcuni servizi che risultano già attivi, tra cui il sistema ADVICE (sopra citato), al fine di offrire sia attività di consultazione e di informazione del cittadino, sia di vigilanza e monitoraggio delle infezioni da Covid-19.

Implementa inoltre nuovi applicativi digitali, quali l’app Lazio Doctor (per Covid) che permette:

  • la presa di contatto con il medico di famiglia da remoto;
  • l’assistenza dei pazienti cronici o fragili;
  • L’accesso ai servizi di teleassistenza domiciliare.

Il decreto si rivolge alle aziende e strutture pubbliche e private accreditate che aderiranno le quali dovranno utilizzare i nuovi servizi secondo precise modalità, nonché dovranno garantire le misure di sicurezza per la protezione delle informazioni in adeguamento della normativa vigente.

I punti salienti delle Linee guida approvate con il Decreto riguardano:

  • I soggetti beneficiari:
    • Pazienti cronici, fragili, che richiedono trattamenti di lungo periodo, persone che necessitano di assistenza e/o supporto territoriale non differibile;
    • Pazienti con COVID-19 sospetta o confermata, in buone condizioni di salute;

La verifica sulla eleggibilità dei pazienti è responsabilità del medico specialista o dell’équipe che lo ha in carico;

  • Luoghi dei servizi di telemedicina:
    • Domicilio del paziente
    • Ambulatori territoriali e ospedalieri
    • Servizi territoriali distrettuali
    • Studio MMG/PLS

  • Prescrizioni e referti: tali documenti dovranno essere rilasciati esclusivamente in modalità dematerializzata per mezzo degli applicativi regionali. Il referto può essere inoltrato anche a mezzo e-mail istituzionale;

  • Erogazione: la prestazione sanitaria deve avvenire attraverso il sistema di videoconferenza regionale o aziendale tramite un univoco indirizzo Internet (link URI). Si precisa che per tale sistema telematico non è previsto un sistema di autenticazione, e non verrà conservata nessuna informazione (audio, video, documenti) una volta conclusa la prestazione: il canale audio/video dovrà essere criptato e dovrà garantire privacy e riservatezza dei dati lungo tutto il processo;

  • Per i pazienti in isolamento domiciliare/quarantena, sono a disposizione i sistemi Lazioadvice e la app Lazio Doctor (per COVID) per l’esecuzione di una televisita da parte dei MMG/PLS.

Rubrica "Sanità Digitale e Intelligenza Artificiale"

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