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Panoramica sulla Telemedicina: la Regione Lazio
Il 2020 è stato senza dubbio l’anno della telemedicina.
La necessità di continuare a curare i pazienti non facendoli spostare da casa ha dato il via a processi che - da tempo - erano in stand by.
Così Altems ha creato un Manuale operativo per la telemedicina (al quale abbiamo partecipato per la parte relativa alla protezione dei dati - per un approfondimento si veda l’articolo "Telemedicina subito! Piattaforme comuni e non proprietarie per assicurare rapidamente cure ed assistenza ai pazienti"), l’ISS ha emanato in pieno COVID specifiche Linee Guida, la Conferenza Stato-Regioni ha emanato in data 17 dicembre 2020 un documento titolato “Indicazioni nazionali per l’erogazione di prestazioni sulla telemedicina”.
A livello regionale poi le singole Regioni hanno cominciato ad introdurre regole specifiche ed a tariffare tali tipologie di prestazioni. Appare quindi molto rilevante andare ad analizzare cosa sta avvenendo a livello regionale.
Cominciamo con la regione Lazio.
Il Lazio ha recentemente novellato la propria regolamentazione in materia di telemedicina, nell’ambito della sanità pubblica, con due disposizioni principali: il Decreto del Commissario ad Acta del 25 giugno 202, n. U00081, recepito con DGR n. 406/2020, recante “Piano di riorganizzazione, riqualificazione e sviluppo del Servizio Sanitario Regionale 2019-2021”, e il Decreto del Commissario ad Acta del 22 luglio 2020, n. U00103, avente ad oggetto “Attivazione servizi di telemedicina in ambito specialistico e territoriale. Aggiornamento del Catalogo Unico Regionale (CUR)”.
Analizziamo ora separatamente i sopracitati documenti.
Il Piano di riorganizzazione, riqualificazione e sviluppo del Servizio Sanitario Regionale 2019-2021
Il documento si sviluppa in due sezioni di cui una è dedicata ai modelli di intervento per la cura del paziente, e una seconda illustra le azioni di sviluppo della capacità di governo e gestione del Servizio Sanitario Regionale (SSR).
In particolare la prima parte elenca i macro-obiettivi perseguiti dal Piano, di cui ben due sono legati alla sanità digitale e ai servizi di telemedicina.
Più esattamente nel triennio 2019-2021 la Regione:
- intende semplificare e velocizzare la c.d. filiera assistenziale attraverso l’implementazione di sistemi informativo-informatici;
- nonché estendere l'innovazione tecnologica a tutti i percorsi di cura, attivando anche programmi di telemedicina;
In ragione della lunghezza del documento, si intende portare all’attenzione il contenuto del paragrafo 11.4, intitolato “La Telemedicina a supporto dei processi di presa in carico del paziente” (pg. 66 e ss.), in quanto mirato (appunto) all’ambito dell’assistenza sanitaria a distanza.
Tale parte del documento descrive sia lo stato attuale degli strumenti di telemedicina funzionanti, nonché le linee di intervento che si intendono attuare.
Più precisamente la Regione Lazio intende:
- sviluppare i servizi di telesalute, ossia quell’insieme di servizi prestati in ambito di assistenza primaria principalmente del paziente cronico, nell’ambito della quale è contemplata la collaborazione tra medico di medicina generale e specialista attraverso la condivisione dei dati del telemonitoraggio. Più esattamente la DGR precisa che si procederà:
- al completamento dell’attivazione dei Centri Servizi Telesalute all’interno delle strutture sanitarie, per la gestione dei dati del telemonitoraggio, ed il supporto ai Centri di Assistenza Domiciliare Integrata, Specialisti, MMG e PLS per la gestione della terapia. Si precisa che un Centro Servizi è definito, dalle Linee di Indirizzo nazionali sulla telemedicina del 2014, come quella “struttura che la la funzione di gestione e manutenzione di un sistema informativo, attraverso cui il Centro Erogatore svolge la prestazione in telemedicina”;
- alla integrazione dei sistemi di telesalute con i programmi regionali attivi (sistema recap, ricetta dematerializzata, Sistema Informativo Assistenza Territoriale, Fascicolo Sanitario Elettronico);
- alla definizione di un sistema informativo per la raccolta dei dati di attività di telemonitoraggio;
- alla definizione delle modalità di remunerazione dei servizi di Telesalute;
- predisporre un documento tecnico per integrare la piattaforma ADVICE, ossia la piattaforma unica di telemedicina della Regione per il trattamento di pazienti ad elevata criticità, e la statuizione delle tariffe per tali prestazioni;
- sviluppare di un sistema on-line dell’emergenza ospedaliera integrata con i sistemi informativi regionali, certificazione INPS, sistema ricetta dematerializzata e Recup;
Pertanto, attraverso i suddetti strumenti la Regione si pone come target primario “l’integrazione sistematica dei servizi di telemedicina all’interno del SSR”, così da creare un ambiente unico per la telemedicina specialistica e per i servizi di assistenza primaria così da migliorare il percorso del paziente. Tale ambiente consentirà, infatti, la facile comunicazione dei dati tra medico e paziente, nonché tra esercenti sanitari stessi per cui sarebbe più agevole l’attività di consulto.
Si precisa che le disposizioni del Piano si rivolgono non solo alla Regione Lazio e le Aziende Sanitarie, ma anche le strutture private accreditate.
Attivazione servizi di telemedicina in ambito specialistico e territoriale. Aggiornamento del Catalogo Unico Regionale (CUR)
Nell’ambito dell’emergenza sanitaria dovuta all’epidemia da Covid-19, la Regione Lazio ha emanato le Linee di indirizzo per implementare gli strumenti di telemedicina di specialistica ambulatoriale e di medicina territoriale.
Il documento sviluppa – in primo luogo - alcuni servizi che risultano già attivi, tra cui il sistema ADVICE (sopra citato), al fine di offrire sia attività di consultazione e di informazione del cittadino, sia di vigilanza e monitoraggio delle infezioni da Covid-19.
Implementa inoltre nuovi applicativi digitali, quali l’app Lazio Doctor (per Covid) che permette:
- la presa di contatto con il medico di famiglia da remoto;
- l’assistenza dei pazienti cronici o fragili;
- L’accesso ai servizi di teleassistenza domiciliare.
Il decreto si rivolge alle aziende e strutture pubbliche e private accreditate che aderiranno le quali dovranno utilizzare i nuovi servizi secondo precise modalità, nonché dovranno garantire le misure di sicurezza per la protezione delle informazioni in adeguamento della normativa vigente.
I punti salienti delle Linee guida approvate con il Decreto riguardano:
- I soggetti beneficiari:
- Pazienti cronici, fragili, che richiedono trattamenti di lungo periodo, persone che necessitano di assistenza e/o supporto territoriale non differibile;
- Pazienti con COVID-19 sospetta o confermata, in buone condizioni di salute;
La verifica sulla eleggibilità dei pazienti è responsabilità del medico specialista o dell’équipe che lo ha in carico;
- Luoghi dei servizi di telemedicina:
- Domicilio del paziente
- Ambulatori territoriali e ospedalieri
- Servizi territoriali distrettuali
- Studio MMG/PLS
- Prescrizioni e referti: tali documenti dovranno essere rilasciati esclusivamente in modalità dematerializzata per mezzo degli applicativi regionali. Il referto può essere inoltrato anche a mezzo e-mail istituzionale;
- Erogazione: la prestazione sanitaria deve avvenire attraverso il sistema di videoconferenza regionale o aziendale tramite un univoco indirizzo Internet (link URI). Si precisa che per tale sistema telematico non è previsto un sistema di autenticazione, e non verrà conservata nessuna informazione (audio, video, documenti) una volta conclusa la prestazione: il canale audio/video dovrà essere criptato e dovrà garantire privacy e riservatezza dei dati lungo tutto il processo;
- Per i pazienti in isolamento domiciliare/quarantena, sono a disposizione i sistemi Lazioadvice e la app Lazio Doctor (per COVID) per l’esecuzione di una televisita da parte dei MMG/PLS.
Rubrica "Sanità Digitale e Intelligenza Artificiale"
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