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Il protocollo siglato tra imprese e organizzazioni sindacali in pillole

19/03/2020

Forte inversione di rotta in ambito lavoristico, ed in particolare nella sicurezza dei luoghi di lavoro, rispetto al recente passato. Cambiano radicalmente alcune “certezze” e prese di posizione del Garante, anche in ragione dell’acuirsi dell’epidemia Covid-19.

Vediamole nel dettaglio.

Il datore di lavoro avrà un onere generale di informazione circa l’impossibilità a far accedere in azienda il personale la cui temperatura corporea eccedesse i 37.5°. Ulteriore onere del datore di lavoro è quello di informare il lavoratore dell’obbligo di astenersi dal rendere la prestazione se si pensa di aver contratto il virus per essere venuti a contatto con persone infette.

Precise disposizioni poi per l’ingresso in azienda, che sarà regolata previa misurazione della temperatura corporea, con evidenti ricadute sul piano del trattamento dei dati che lo scrivente Studio ha avuto modo di approfondire in altro e separato commento. Viene regolamentato, altresì, l’accesso di fornitori esterni, con obbligo di astenersi dall’avere contatti con il personale dipendente, anche prevedendo percorsi alternativi.

Allo stesso modo è vietato per i trasportatori uscire dal mezzo, ed in ogni caso di interfacciarsi con gli uffici amministrazione. Saranno tutte attività autorizzatorie/gestorie, che avverranno via web per il momento. Alle medesime attenzioni a cui dovranno attenersi i dipendenti dovranno soggiacere anche le imprese di pulizie, che dovranno comunque provvedere ad una pulizia e sanificazione piuttosto periodica dei locali, sicuramente più frequente del passato.

In tema di pulizia poi, si impone al personale dipendente di attenersi ad una pulizia personale e delle mani molto più imponente di quanto fosse prima della fine del mese di febbraio 2020, così come vi è l’obbligo in capo al datore di lavoro di dotare i propri dipendenti dei Dispositivi di Protezione Individuale, come le mascherine, ferme restando le difficoltà di approvvigionamento delle stesse.

Anche negli spazi comuni poi si dovrà osservare un comportamento molto scrupoloso, improntato al rispetto delle distanze minime (1 mt) e all’uso contingentato degli spazi. Invito poi ad utilizzare le modalità di lavoro agile per tutti i reparti non produttivi, e per questi ultimi prevedere delle turnazioni anche diverse da quelle disposte dai CCNL.

Parimenti si incentivano gli ingressi e uscite scaglionati e le riunioni, anche interne, vengono disincentivate a favore di forme telematiche di contatto. Vengono forniti infine dei chiarimenti sul trattamento della persona eventualmente trovata positiva a sintomatologia da Covid-19, con relativo isolamento, e conseguente informativa alle autorità sanitarie. Nel periodo intercorrente tra la scoperta del soggetto sintomatico e gli accertamenti sanitari, sarà facoltà dell’azienda applicare alle persone che hanno avuto contatti con il dipendente l’allontanamento dal posto di lavoro.

Conclusivamente, il medesimo protocollo fa un accenno all’opportunità di svolgere sorveglianza sanitaria attiva, con incentivazione delle visite mediche periodiche.

Così riassunti gli accordi raggiunti tra le parti sociali, ci sia consentita una breve riflessione. Non vi è chi non veda in quanto scritto un notevole innalzamento degli obblighi del datore di lavoro in tema di sicurezza, che seppur giustificati da ragioni sanitarie emergenziali, aggravano ulteriormente gli incombenti da seguire per mantenere le aziende in vita e i reparti produttivi.


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Questo articolo fa parte della rubrica "Emergenza Coronavirus: focus per le imprese". Vedi qui gli altri approfondimenti