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Obblighi privacy del datore di lavoro ai tempi del Coronavirus: come rispettare salute e protezione dei dati

09/03/2020

Questo articolo è stato aggiornato in seguito alla pubblicazione del "Protocollo condiviso di regolamentazione delle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus Covid-19 negli ambienti di lavoro del 14 marzo 2020". Leggi qui la versione aggiornata.


Su come deve agire il datore di lavoro circa la raccolta dati sulla salute del dipendente in questa fase di emergenza la settimana scorsa il Garante ha pubblicato “Coronavirus: Garante Privacy, no a iniziative "fai da te" nella raccolta dei dati

In sostanza il Garante vieta al datore di lavoro di raccogliere – a priori e in modo sistematico e generalizzato – informazioni sulla presenza di eventuali sintomi influenzali del lavoratore o delle persone con cui è in stretto contatto (legati alla possibile infezione da COVID-19) e,  dall’altra parte,  impone al lavoratore l’obbligo di segnalare al datore di lavoro tali circostanze perché lo stesso possa prendere tutti gli opportuni accorgimenti.

Tale obbligo di segnalazione implica l’esigenza di impostare un nuovo flusso di comunicazioni che deve essere gestito dall’azienda anche sotto il profilo del rispetto della normativa sulla protezione dei dati personali, applicando quindi i principi di privacy by design stabiliti all’art. 25 del GDPR.

Sul punto:

L’acquisizione di informazioni relative alla salute rappresenta un trattamento di dati personali ai sensi dell’art. 4, par. 1, n.2 del Reg. UE 679/2016, che, come tale, richiede che venga fornita apposita informativa all’interessato.

Quindi occorrerà effettuare una valutazione di privacy by design definendo con esattezza:

  • la finalità della raccolta dei dati personali relativi ai sintomi tipici del COVID-19
  • la base giuridica che legittima tale raccolta dati
  • i soggetti a cui potrebbero essere trasmesse le informazioni (o l acircosatnza che non verranno trasmesse a nessuno);
  • il periodo in cui tali informazioni verranno conservate dal datore di lavoro.

Tali profili poi

dovranno essere riportati in una nuova informativa che deve inviata ai dipendenti

oppure

dovranno essere aggiornate le precedenti informativa con l’inserimento di tutti i profili relativi al nuovo trattamento.

E’ poi fondamentale allertare tempestivamente il lavoratore dell’obbligo di segnalare la circostanza di un possibile contagio, indicandogli anche le modalità con cui lo stesso possa effettuare tale comunicazione.

Il datore potrà rapidamente fornire tale avviso ai propri dipendenti e collaboratori, ad esempio:

  • via mail;
  • mediante affissione nei locali in cui si svolge l’attività lavorativa;
  • tramite pubblicazione sull’intranet aziendale.

Attraverso tale comunicazione, sarà opportuno fornire o la nuova informativa o l’informativa aggiornata, che potrà essere allegata all’avviso, o alla quale l’avviso stesso potrà rinviare.


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Questo articolo fa parte della rubrica "Emergenza Coronavirus: focus per le imprese". Vedi qui gli altri approfondimenti