Vuoi ricevere i nostri aggiornamenti?

Registrati per accedere ai contenuti riservati e iscriverti alla nostra newsletter

Responsabilità sanitaria e Covid-19: ritirata la proposta di emendamento al Decreto "Cura Italia"

10/04/2020
Silvia Pari

Era di pochi giorni fa la notizia del parere favorevole del Governo alla proposta di emendamento al D.L. c.d. “Cura Italia” – presentata da alcuni parlamentari del Partito Democratico – che, sostanzialmente, prevedeva la abolizione della responsabilità civile delle strutture ospedaliere pubbliche e private e dei professionisti ivi operanti in relazione agli eventi dannosi legati all’emergenza sanitaria COVID-19, fatta eccezione per i casi nei quali, nella condotta di questi, fossero stati ravvisati gli estremo del dolo o della colpa grave.

L’emendamento proseguiva, poi, sul versante penalistico, affermando che, fermo quanto previsto dall’art. 590sexies c.p. (come introdotto dalla L. n. 24/2017), la punibilità penale del personale sanitario, per gli eventi avversi verificatisi in costanza di emergenza sanitaria da Covid-19, sarebbe stata anch’essa da considerarsi limitata ai soli casi di colpa grave.

Detto emendamento era stato oggetto di una serie di rimaneggiamenti successivi e, poi, a seguito delle proteste sollevate da più parti, è stato prima ritirato e poi trasformato in ordine del giorno.

L’opposizione più strenua è giunta dai sindacati delle professioni sanitarie, che non hanno mancato di sottolineare come lo “scudo” previsto anche per le strutture sanitarie avrebbe comportato, di fatto, la deresponsabilizzazione di queste anche nei confronti degli operatori sanitari contagiati o deceduti a causa della mancanza di dispositivi individuali di protezione.

Ferma restando la legittimità delle preoccupazioni anzidette, non può non considerarsi come, di converso, l’esclusione delle strutture sanitarie da questo “scudo” potrebbe comportare la presentazione di migliaia di richieste risarcitorie che rischierebbero di minare la sostenibilità dell’intero sistema.

Ciò che, dunque, è da più parti auspicato, è l’apertura di un tavolo tecnico-politico che metta insieme tutte le parti coinvolte, con l’obiettivo di individuare una soluzione operativa condivisa che consenta di garantire, da un lato, la tutela dei cittadini e degli operatori sanitari ma, dall’altro, anche quella delle Aziende, mettendo in sicurezza la sostenibilità stessa del nostro Servizio Sanitario Nazionale.


***

Questo articolo fa parte della rubrica "Emergenza Coronavirus: focus per le imprese". Vedi qui gli altri approfondimenti