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Ok del Garante Privacy al rilascio della ricetta medica tramite e-mail e SMS

26/03/2020

La necessità di diminuire i contatti e gli spostamenti nella condizione di emergenza creata dalla diffusione del COVID-19, ha comportato una spinta in avanti della sanità digitale, anche con riferimento alle modalità di consegna della ricetta medica elettronica.

Nello specifico, il Ministero dell’Economia e delle Finanze e il Ministero della Salute hanno trasmesso uno schema di decreto che modifica il D.M. 2 novembre 2011, estendendo la disciplina relativa alla dematerializzazione delle ricette mediche ai:

  • farmaci con piano terapeutico Aifa;
  • farmaci distribuiti attraverso modalità diverse dal regime convenzionale;
  • farmaci con ricetta medica limitativa.

Lo schema di decreto interviene inoltre sulle modalità di consegna all’assistito del promemoria dematerializzato consentendo al medico prescrittore di rilasciarlo, al momento della generazione della ricetta elettronica e su richiesta dell’assistito:

  • nel portale del Sistema di Accoglienza Centrale (SAC) (www.sistemats.it);
  • nel Fascicolo Sanitario Elettronico;
  • tramite e-mail al paziente;
  • tramite SMS al paziente.

Il Garante ha sottolineato che la mancata individuazione in passato di modalità alternative alla stampa del promemoria cartaceo aveva determinato il diffondersi di iniziative autonome da parte dei medici che presentavano profili di criticità in merito alla sicurezza del trattamento dei dati relativi allo stato di salute dei pazienti.

Pertanto, ha accolto con favore la possibilità di prevedere, già nell’immediato e fino alla cessazione dello stato emergenziale, canali digitali, alternativi alla stampa cartacea, rispettosi della esigenza di protezione dei dati sanitari, così come già previsto, ad esempio, in tema di refertazione online e fascicolo sanitario elettronico.

Nello specifico, ha rappresentato che, nel caso di invio via mail all’assistito del “promemoria dematerializzato” della ricetta elettronica – come già stabilito per l’invio dei referti – il promemoria deve essere:

  • spedito in forma di allegato e non come testo compreso nel corpo del messaggio;
  • protetto con tecniche di cifratura;
  • accessibile tramite una credenziale consegnata separatamente all’interessato.

In definitiva, si assiste a un rinnovato interesse per l’implementazione della e-health a fronte della necessità di evitare qualsiasi forma di assembramento (causato anche dalla permanenza dei pazienti nelle sale di attesa dei medici prescrittori) accolto positivamente dal Garante Privacy, che nel suo parere n. 58 del 19 marzo 2020 ha ritenuto non sussistere rilievi da formulare sotto il profilo della protezione dei dati, esprimendosi quindi favorevolmente sullo schema di decreto.


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Questo articolo fa parte della rubrica "Emergenza Coronavirus: focus per le imprese". Vedi qui gli altri approfondimenti