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Coronavirus: cosa devono fare le strutture sanitarie private ambulatoriali

09/03/2020

Il DPCM 8 marzo 2020 all’art. 3 lett. m) disciplina gli adempimenti in capo agli operatori di sanità pubblica circa gli accorgimenti da seguire con tutti quei pazienti che hanno contattato l’Azienda USL.

Come deve comportarsi la sanità privata?

Cioè quali sono i comportamenti che devono adottare i professionisti sanitari privati, a contatto quotidianamente con i pazienti e con l’utenza, per prevenire la diffusione e il contagio del virus?

Tenuto conto anche delle raccomandazioni ministeriali, si offrono alcune brevi indicazioni che il titolare di uno studio o di una struttura sanitaria è tenuto a seguire in ottica di prevenzione:

  1. riorganizzare le agende, affinché in sala d’attesa vi siano poche persone e tutte rispettanti le distanze minime di sicurezza (almeno 1m);
  2. raccogliere le informazioni essenziali dal paziente per comprendere se lo stesso presenta o risponde ai sintomi e/o incidenze riconducibili, anche astrattamente, all’infezione corona virus;
  3. effettuare una privacy by design ex art. 25 GDPR di tale nuovo trattamento identificando nello specifico base giuridica di trattamento (art. 9 GDPR), le informazioni da raccogliere nel rispetto del principio di minimizzazione (art. 5 GDPR), i tempi di conservazione dei dati;
  4. redigere una nuova informativa ex art. 13 GDPR per i pazienti oppure aggiornare quella già in essere;
  5. predisporre un protocollo interno, ove ancora non presente, con cui viene disciplinata la gestione da parte di tutto personale sanitario e amministrativo dei pazienti con situazioni valutate rinviabili dal medico in una ottica di prevenzione e cautela più o meno rischiose;
  6. nel caso in cui si raccolgano informazioni relative a sintomi, rimettere la valutazione finale del caso al medici curante (o odontoiatra) interno alla struttura sanitaria, in quanto a lui è riservata la valutazione clinica per stabilire se continuare o meno la prestazione sanitaria;
  7. mettere a disposizione di pazienti e accompagnatori un disinfettante alcolico all’entrata della struttura e invitarli a ricordare loro, attraverso l’esposizione anche di avvisi, le accortezze da avere - secondo le linee guida ministeriali - quali la pulizia delle mani;
  8. utilizzare costantemente i dispositivi  di protezione individuale mentre si sta lavorando.

Infine, si consiglia a tutti gli operatori sanitari, in particolare a coloro impiegati nelle zone indicate nel DPCM 8 marzo 2020 di ridurre al minimo i contatti e preferire un rinvio di quegli appuntamenti non considerati necessari o facenti parte di un trattamento terapeutico in corso.


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Questo articolo fa parte della rubrica "Emergenza Coronavirus: focus per le imprese". Vedi qui gli altri approfondimenti