COVID-19 Gli appalti pubblici: sospensione-proroga

Il settore degli appalti pubblici, come tutti i comparti dell’economia reale, sono direttamente coinvolti nell’emergenza a seguito della diffusione del Coronavirus.

I contratti in essere possono subìre di conseguenza dei rallentamenti, delle sospensioni o, addirittura, delle risoluzioni in conseguenza della situazione venutasi a creare.

L’art. 107 del Codice appalti prende in considerazione la sospensione dell’esecuzione del contratto, che si può verificare quando ricorrono “circostanze speciali che impediscono [.] che i lavori procedano [.] e che non sono prevedibili al momento della stipulazione del contratto”; così come è prevista anche la possibilità di chiedere la proroga quando il contratto dispone un termine di scadenza contrattuale e l’appaltatore non è in grado di rispettarlo.

In entrambi i casi, tuttavia, risulta assolutamente necessario che venga comunque inviata una richiesta dell’appaltatore ed il Direttore (nei lavori pubblici) o il Responsabile dell’Esecuzione (nelle forniture e servizi), necessariamente deve redigere un verbale, in cui si da atto di detta richiesta e della conseguente decisione assunta.

Si segnala inoltre come le disposizioni dell’art. 107 sono relative ai lavori pubblici ma, ai sensi dell’ultimo comma del medesimo articolo, si applicano anche alle forniture ed ai servizi.

In conclusione, quindi, nel caso in cui ci si rende conto dell’impossibilità di poter continuare ad adempiere ad un appalto in essere con una P.A., non è sufficiente la mera comunicazione ma risulta necessaria un’espressa richiesta di sospensione e/o proroga (a seconda dei casi), con l’espressa richiesta poi di far redigere un verbale in cui vengano specificatamente stabilite le nuove condizioni di detto contratto d’appalto.


***

Questo articolo fa parte della rubrica "Emergenza Coronavirus: focus per le imprese". Vedi qui gli altri approfondimenti