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Sullo schema del nuovo Codice appalti
09/02/2023
Come noto lo Schema del nuovo Codice dei contratti pubblici è stato presentato dal Consiglio di Stato (a sua volta incaricato della redazione dal precedente Governo), approvato dal Consiglio dei Ministri il 16 dicembre u.s., bollinato dalla Ragioneria dello Stato e trasmesso alla Conferenza unificata ed alle Commissioni parlamentari per i necessari pareri, prima di poter essere definitivamente approvato dal Governo e quindi pubblicato, il tutto entro il 31 marzo 2023.
Risulta infatti previsto che detto nuovo Codice entri in vigore il 1 aprile p.v., con l’avvertenza tuttavia che “le disposizioni [.] ed i relativi allegati [.] acquistino efficacia il 1 luglio 2023” (art. 229); in altri termini è prevista una fase transitoria (dal 1/4 al 30/6/2023) in cui il precedente Codice appalti, seppur abrogato, continua ad essere applicato a TUTTI i procedimenti, mentre, dopo l’1/7/2023, il medesimo D.Lgs.n. 50/2016 (abrogato) potrà venir applicato ma solo ai procedimenti “in corso”.
Essendo poi il Codice appalti la normativa che regolamenta gli acquisti pubblici ed avendo quindi un forte impatto, in termini macroeconomici, sia sulla spesa pubblica che sul contenimento del debito, per questo motivo detto testo legislativo “rispecchia” il reale orientamento economico della maggioranza politica (molto piu’ di altre leggi).
Non escludendo quindi che, in sede di Commissioni parlamentari, vengano apportate delle variazioni – anche significative – da parte del nuovo Governo in carica a quegli articoli che maggiormente innovano gli istituti già previsti nel precedente D.Lgs.n. 50/2016 (si pensi alle novità in materia di R.U.P., d’appalto integrato, di subappalto a cascata ecc.), lo scrivente Studio ha deciso per ora di non commentare il testo normativo non ancora definitivo, né di organizzare convegni o webinar sull’argomento.
Non appena sarà pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il testo ufficiale, si procederà a quel punto a dare inizio ad una Rubrica ad hoc di commento su ogni singolo articolo del nuovo Codice dei contratti pubblici, oltre all’organizzazione di corsi divulgativi e webinar didattici.
Risulta infatti previsto che detto nuovo Codice entri in vigore il 1 aprile p.v., con l’avvertenza tuttavia che “le disposizioni [.] ed i relativi allegati [.] acquistino efficacia il 1 luglio 2023” (art. 229); in altri termini è prevista una fase transitoria (dal 1/4 al 30/6/2023) in cui il precedente Codice appalti, seppur abrogato, continua ad essere applicato a TUTTI i procedimenti, mentre, dopo l’1/7/2023, il medesimo D.Lgs.n. 50/2016 (abrogato) potrà venir applicato ma solo ai procedimenti “in corso”.
Essendo poi il Codice appalti la normativa che regolamenta gli acquisti pubblici ed avendo quindi un forte impatto, in termini macroeconomici, sia sulla spesa pubblica che sul contenimento del debito, per questo motivo detto testo legislativo “rispecchia” il reale orientamento economico della maggioranza politica (molto piu’ di altre leggi).
Non escludendo quindi che, in sede di Commissioni parlamentari, vengano apportate delle variazioni – anche significative – da parte del nuovo Governo in carica a quegli articoli che maggiormente innovano gli istituti già previsti nel precedente D.Lgs.n. 50/2016 (si pensi alle novità in materia di R.U.P., d’appalto integrato, di subappalto a cascata ecc.), lo scrivente Studio ha deciso per ora di non commentare il testo normativo non ancora definitivo, né di organizzare convegni o webinar sull’argomento.
Non appena sarà pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il testo ufficiale, si procederà a quel punto a dare inizio ad una Rubrica ad hoc di commento su ogni singolo articolo del nuovo Codice dei contratti pubblici, oltre all’organizzazione di corsi divulgativi e webinar didattici.