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Centrato l’obiettivo PNRR: in arrivo la terza tranche di finanziamenti

10/11/2022
Andrea Stefanelli
Chiara Fusacchia

In arrivo altri fondi dalla Commissione Europea, grazie al rispetto (finora) di tutti i parametri imposti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza presentato dall’Italia ed approvato in sede comunitaria.

Come noto infatti, in data 30/4/2021 veniva trasmesso alla Commissione Europea il PNRR italiano, con misure articolate attorno a tre assi strategici quali la digitalizzazione ed innovazione, la transizione ecologica e l’inclusione sociale.

Stanziati oltre 200 miliardi per il quinquennio 2021-2026 ai fini del raggiungimento degli obbiettivi del PNRR, ad agosto 2021 la Commissione bonificava a favore dell’Italia il primo versamento - a titolo di prefinanziamento – di 24,9 miliardi di euro (pari al 13% del complessivo), che tuttavia sarebbe andati proporzionalmente detratti da ogni successivo esborso (sia per la parte di “sovvenzioni” che per quelli di “prestiti”).

L’art. 24 del Regolamento prevedeva poi che gli Stati membri potessero presentare due volte l’anno la richiesta di contributo alla Commissione Europea, per cui l’Italia otteneva, il 13 aprile 2022, la prima tranche di 21 miliardi di euro, mentre la seconda veniva approvata  l’8 novembre 2022, con una successiva erogazione di altri 21 miliardi di euro.

Attenzione però, perché ogni anno (rectius ogni semestre) l’Italia si è prefissata degli obiettivi da raggiungere (i cd.”target” e “milestone”) e l’eventuale mancato raggiungimento di entrambi detti obiettivi avrebbe l’effetto di sospendere il pagamento fino a quando l’Italia non adotti “le misure necessarie per garantire un conseguimento soddisfacente dei traguardi e degli obiettivi”. La Commissione poi, in caso d’inazione nei successivi 6 mesi, ha il potere di ridurre l’ammontare del contributo finanziario e, qualora non vi fossero progressi concreti entro i successivi 18 mesi, anche quello di far cessare i finanziamenti.

Si ricordi che fra gli obiettivi da raggiungere entro il 31/12/2022 l’Italia si è prefissata anche la revisione e modifica della normativa sugli appalti, ovvero quello di riformare il Codice dei Contratti pubblici (D.Lgs. n. 50/2016) adeguando la disciplina a quella del diritto europeo e ai principi espressi dalla giurisdizione della Corte costituzionale e delle giurisdizioni superiori, interne e superiori.

La riforma è altresì necessaria per fronteggiare gli improvvisi aumenti dei materiali da costruzione e per semplificare le procedure esistenti.

La bozza del nuovo Codice è stata appena consegnata dalla Commissione all’uopo nominata (dal precedente Governo) al nuovo Esecutivo, per cui non ci resta che attendere le sue decisioni … nella speranza che rispetti le scadenze del PNNR