Non so quanti di noi ricordino lo scoccare della mezzanotte del 31 dicembre 2020, né quanti abbiano trattenuto nella memoria le parole del Presidente della Repubblica Mattarella (qui, video integrale).
Il Capo dello Stato - che iniziava dalle parole “Angoscia” e “Speranza” – incentrava il proprio discorso sulla necessità della vaccinazione per il “bene comune”, ritenendolo un “dovere per chi opera a contatto con i malati”.
Il tema della vaccinazione si ripropone, oggi, nella sua piena attualità.
In caso di reazioni avverse, vi è responsabilità penale per il sanitario che ha inoculato il vaccino?
Le notizie di cronaca, si sa, anticipano grandi questioni.
I recenti decessi post - vaccino che hanno determinato – a quanto consta – l’iscrizione della notizia di reato per omicidio colposo a carico dell’amministratore delegato di Astra Zeneca Italia così come del medico e infermiere che ebbero a somministrare il vaccino hanno riaperto un “dibattito” in tema di responsabilità medica penale.
Si sono levate voci, da più fronti, che hanno sollecitato un intervento normativo che offra “uno scudo penale” per i sanitari almeno sino al termine della vaccinazione , sul punto, Responsabilità sanitaria e Covid-19: continua la riflessione sullo "scudo" per gli operatori sanitari (e non...?,) a cura dell’Avv. Silvia Pari)
Il dott. Palermo di Anaao ha osservato:
“Gli esercenti la professione sanitaria sono impegnati in uno sforzo straordinario per superare l’epidemia generata dal diffondersi del Sars-CoV-2. Lo stanno facendo in un contesto emergenziale privo, almeno durante la prima ondata, di linee guida di riferimentoin grado di suggerire risposte sicure e tempestive, costretti a lavorare nell’incertezza assoluta, provando a trasformare nel tempo l’esperienza acquisita in regole utili per l’inquadramento clinico dei pazienti e per il loro trattamento.
Il numero dei vaccini somministrati e da somministrare, e la possibilità statisticamente crescente di eventi avversi, rende necessario, oggi e non domani un intervento legislativo straordinario che calibri il limite della responsabilità medica nell’attuale contesto emergenziale, caratterizzato dalla difficoltà e dalla straordinarietà della realtà in cui i medici tutti, e i sanitari in genere, sono chiamati ad operare per garantire il diritto alla salute dei cittadini anche in questa circostanza”.
A quanto consta il Ministro Speranza avrebbe colto questo spunto, dichiarando di voler promuovere un intervento in tal senso.
A mente fredda, tuttavia, lo spettro della responsabilità penale per il sanitario che ha inoculato il vaccino appare una ipotesi assai remota. Quale profilo colposo può attribuirsi causalmente all’operatore sanitario che ha applicato le indicazioni dell’Autorità amministrativa?
Solo il profilo meramente esecutivo (si pensi, ad un errore nella modalità di effettuazione della iniezione oppure una non corretta conservazione del vaccino) potrebbe difatti avere rilievo in tal senso e sempre se e solo se un accertamento peritale consenta di ravvisare un nesso di causale tra il contegno dell’operatore e l’evento lesivo o letale in danno del paziente.
Allo stato attuale, dopo la Legge Gelli – Bianco, un “piccolo scudo sanitario” già esiste.
La responsabilità medica in ambito penale è regolata oggi, difatti, dall’art. 590 sexies c.p., che prevede in ambito sanitario una esenzione di responsabilità, in caso di decesso o lesioni colpose in danno del paziente, solo in ipotesi di imperizia (e non di negligenza e di imprudenza) e sempre che siano “rispettate le raccomandazioni previste dalle linee guida come definite e pubblicate ai sensi di legge ovvero, in mancanza di queste, le buone pratiche clinico-assistenziali, sempre che le raccomandazioni previste dalle predette linee guida risultino adeguate alle specificità del caso concreto”.
Le parole “perizia”, “linee guida” e “specificità del caso concreto” acquisiscono in tempo di pandemia un rinnovato significato che sarà necessario chiarire appieno, per offrire al sanitario (e al cittadino) un orizzonte più limpido.
Mai come in questo periodo drammatico, il bilanciamento degli interessi in gioco si è fatto così “difficile”.
Salute individuale e Salute collettiva, Responsabilità penale e Giuramento di Ippocrate, “Angoscia” e “Speranza”, per richiamare le parole del Capo dello Stato. Che sia giunto il momento della Speranza?