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TRASFERIMENTO DATI EUROPA-USA: i dubbi del gruppo del WP 29

21/04/2016

Irta di ostali la strada per il trasferimento dei dati tra Europa e Usa

Come noto infatti con la sentenza CGCE del 6 ottobre 2015 sul caso Schrems, è venuta meno la validità dell’accordo Safe Harbour che consentiva alle imprese europee di esportare legalmente i dati personali negli Stati Uniti.

In data 29 febbraio 2016 sono stati presentati i testi giuridici per un nuovo accordo chiamato Privacy Shield.

Su tali testi il 13 aprile si è pronunciato ora il Gruppo di Lavoro 29.

Pur ammettendo che il Privacy Shield rappresenti un passo avanti rispetto Safe Harbor, si ritiene che lo stesso presenti ancora alcune criticità.

Più esattamente:

  • la mancanza di chiarezza

Privacy Shield è composto da vari documenti ed allegati: tale complessità di stesura rende le informazioni difficili da trovare e, a volte incoerente;

  • la mancanza di principi fondamentali della protezione dei dati

alcuni dei principi centrali della legislazione europea - come ad esempio limitazione delle finalità e la conservazione dei dati - non sono sufficientemente sviluppati e tutelato proposta;

  • trasferimenti successivi

la proposta non assicura che le stesse norme del Privacy Shield si applicano dai destinatari di paesi terzi che ricevono i dati personali dell'Unione Europea da un ente Privacy Shield;

  • complessità dei meccanismi di ricorso

i meccanismi di ricorso sono troppo complessi: i cittadini dell'UE possono non essere in grado di difendere in modo efficace i loro diritti sia per la complessità della procedura che per la lingua diversa;

  • raccolta indiscriminata di dati

nella proposta presenta non risulta sufficientemente spiegato come verrà ridotta la massiccia ed indiscriminata sorveglianza oggi effettuata delle autorità degli Stati Uniti

  • Difensore Civico non indipendente

Si accoglie con favore la creazione di un soggetto con il ruolo mediatore per gestire e risolvere i reclami sollevati dai cittadini dell'UE. Tuttavia, si evidenizia che tale ruolono sembra essere sufficientemente indipendente dalle autorità statunitensi.

Si precisa infine che, anche se Privacy Shield venisse valutato quale strumento idoneo ai sensi della legislazione vigente, in ogni caso accorerebbe un riesame dello stesso alla luce nel nuovo Regolamento UE.