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Sanità Digitale: overview sulle Linee Guida nazionali e internazionali
In questo momento storico, più che in altri, si avverte l’esigenza di guardare alla sanità digitale, ovvero all’ “utilizzo di strumenti basati sulle tecnologie dell'informazione e della comunicazione per sostenere e promuovere la prevenzione, la diagnosi, il trattamento e il monitoraggio delle malattie e la gestione della salute e dello stile di vita", come definita dal Ministero della Salute.
Come noto, la sanità digitale non è regolata da una disciplina unitaria di norme e disposizioni, trattandosi di un fenomeno che ha avuto origine e che si è sviluppato unitamente alla “crescita” tecnologica degli strumenti digitali applicabili alla salute.
Un ruolo fondamentale all’interno del settore viene così assunto dalle raccomandazioni e linee guida emanate dalle Istituzioni internazionali e nazionali che hanno cercato, di volta in volta, di dare le indicazioni per iniziare a muoversi o a crescere in una sanità caratterizzata da processi di digitalizzazione e dematerializzazione.
Sicuramente, in ambito internazionale, tra i documenti più rilevanti e recenti si possono citare le linee guida dell’Organizzazione Mondiale della Sanità del 17 aprile 2019 (d’ora in poi anche OMS).
Con tale documento, infatti, l’OMS è intervenuta dando delle specifiche raccomandazioni per implementare la sanità digitale in 10 specifiche tipologie di servizi relativi alla salute e alla cura dei pazienti.
È stato ad esempio promosso e delineato l’uso della tecnologia nelle operazioni di telemedicina, favorendo l’accesso ai servizi sanitari tramite smartphone o, ancora, nello stesso percorso di “decision – making” degli operatori sanitari, mediante l’impiego di dispositivi mobili.
A dimostrazione della rilevanza che ha assunto per l’OMS la digitalizzazione dei servizi medici, anche solo nell’ambito della informazione sanitaria, degna di nota è la recentissima iniziativa promossa dalla stessa organizzazione in materia di chatbot.
Al fine di fornire informazioni utili circa la pandemia in atto CODIV-19, infatti, l’OMS ha messo a disposizione una versione di Facebook Messenger dalla sua piattaforma di allarme sanitario, dando quindi la possibilità di ricevere comunicazioni attraverso un servizio di messaggistica interattivo.
Se quanto sopra riguarda l’ambito più internazionale, importanti indicazioni arrivano anche dall’Unione Europea.
Il 25 aprile 2018 la Commissione Europea, a seguito di una relazione sullo stato di salute nell’ Unione Europea, ha pubblicato un apposito documento contenente le modalità di “trasformazione digitale” a cui risulta improntata la sanità all’interno del Mercato Unico Digitale. Dal documento emerge il chiaro intento di incentivare, tramite i servizi digitali, sia l’accesso, sia la qualità dell’assistenza sanitaria degli anni avvenire.
Inoltre, sottolinea la Commissione Europea l’elemento chiave per avviare il processo di digitalizzazione è rappresentato dai dati sanitari, nonostante la necessità di risolvere ancora diverse problematiche operative, quali la lettura degli stessi con sistemi interoperabili tra loro.
A titolo esemplificativo, nel paragrafo dedicato alla promozione della ricerca e prevenzione, è emersa fortemente l’opportunità di incrementare la c.d. “medicina personalizzata”, ovvero l’approccio emergente dai dati generati dall’uso della tecnologia (quale la profilazione molecolare) per comprendere le caratteristiche di un paziente, nonché il suo miglior percorso di cura.
Infine, anche l’Italia, con diversi progetti conformi all’indirizzo internazionale, ha iniziato ad attivare servizi sempre più digitali.
Tra i tentativi più importanti di approccio alla materia da parte del nostro paese vi sono le “linee di indirizzo nazionale sulla telemedicina”, discusse dalla Conferenza Stato-Regioni nella seduta del 20 febbraio 2014. Il documento citato individua e chiarisce gli aspetti fondamentali finalizzati alla diffusione della telemedicina sul territorio nazionale tramite il recepimento delle singole Regioni. Al proposito, si sottolinea come il recepimento delle Linee Guida sia stato oggetto di valutazione in sede di adempimenti LEA anno 2016 e nel gennaio 2019 sia stato pubblicato il riepilogo nazionale degli esiti di adempimento delle singole Regioni.
Venendo ai giorni nostri e sempre in ambito di telemedicina, non si può non citare il rapporto dell’Istituto Superiore della Sanità che, il 13 aprile 2020, ha dato le “Indicazioni ad interim per servizi assistenziali di telemedicina durante l’emergenza sanitaria CODIV-19”.
I contenuti prendono in esame diversi aspetti della telemedicina, tra cui:
- le condizioni preliminari che rendono possibili tale tipologia di servizi, quali la connettività al domicilio del paziente con le indicazioni minime da sapere durante la fase emergenziale;
- la responsabilità sanitaria durante attività in telemedicina;
- Lo schema degli elementi necessari per realizzare i servizi a domicilio.
Il documento propone, dunque, soluzioni e risposte operative a questioni organizzative e pratiche per riuscire a offrire una assistenza sanitaria e socio sanitaria “a distanza”.
In conclusione di questa breve rassegna di linee guida, si rileva come tali indicazioni rappresentino solo una minima parte delle raccomandazioni dedicate alla sanità digitale ma, certamente, esse possono essere considerate indirizzi di natura generale da conoscere per crescere o iniziare a operare in tale ambito.
Rubrica "Sanità Digitale e Intelligenza Artificiale"
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