Vuoi ricevere i nostri aggiornamenti?
CASS SEZIONE LAVORO, SENTENZA N. 45/2009; DEPOSITATA IL 7 GENNAIO Lavori in outsourcing: a chi spettano gli obblighi della sicurezza?
CASS SEZIONE LAVORO, SENTENZA N. 45/2009; DEPOSITATA IL 7 GENNAIO
E' sempre piu frequente incontrare nella realizzazione di un processo produttivo il fenomeno dell'esternalizzazione o, come meglio conosciuto, dell'outsourcing.
Ma quali sono i confini dell'obbligo della tutela della sicurezza per i lavoratori in tali casi?
In altri termini: in caso di compresenza di piu imprenditori nello stesso teatro lavorativo nel quale i dipendenti vengono inviati ad operare, ogni datore sara responsabile dell'incolumita del proprio lavoratore anche se il comportamento "pericoloso" e di terzi?
Tale delicata problematica e stata recentemente affrontata dalla Corte di Cassazione sezione lavoro.
La Cassazione ha dichiarato che il datore di lavoro e tenuto a garantire la sicurezza e la salute del proprio personale anche quando questo e impegnato presso altre aziende come per esempio nelle diffuse attivita di outsourcing.
Infatti la Cassazione ha spiegato che l'obbligo di sicurezza si estende a tutto l'ambiente lavorativo nel quale e chiamato a operare il lavoratore.
Dunque il rischio eventuale alla sicurezza e alla salute del lavoratore puo essere determinato non solo dal comportamento "errato" del datore di lavoro ma anche da attivita di terzi.
Infatti, la Corte ha precisato che in presenza di dipendenti provenienti da piu imprese e operanti nel medesimo "teatro lavorativo" questo deve essere considerato il loro ambiente di lavoro ai sensi degli artt. 4 e 5 del Dpr 27 aprile del 1955 n° 547 e conseguentemente ciascun datore di lavoro e pertanto obbligato "ad informarsi dei rischi derivanti dall'opera o dal risultato dell'opera degli altri attori sul medesimo teatro lavorativo e dare le conseguenti informazioni e istruzioni ai propri dipendenti" in forza dell'art. 2087 del codice civile.
La Corte di Cassazione quindi ha cristallizzato l'obbligo per il datore di lavoro di informarsi dalle altre imprese dei rischi derivanti dalle lavorazioni che avvengono nello stesso ambiente di lavoro e, conseguentemente, di rendere edotti di questo i lavoratori.
Su tale principio si basano i contenuti dell'articolo 26 del D.lgs, 81/2008 ed in particolare l'importanza di redigere, ma soprattutto di richiedere il Documento Unico di Valutazione dei rischi da Interferenze (DUVRI).