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La segnalazione dell’AGCM al Governo sulla concorrenza in ambito di libere professioni
Concorrenza e liberalizzazioni. Due parole che hanno rimbalzato negli ultimi giorni su tutti i giornali ed intorno alle quali dovrebbe svolgersi l'attivita di governo dei prossimi mesi per spingere il rilancio della nostra economia.
E' noto infatti che, in forza dal 2009 in avanti, il Governo e chiamato ad emanare annualmente una legge per il mercato e la concorrenza.
Piu precisamente l'art. 47, comma 2, della legge 23 luglio 2009, n. 99, "il Governo, su proposta del Ministro dello sviluppo economico, ……., tenendo conto anche delle segnalazioni eventualmente trasmesse dall'Autorita ..., presenta alle Camere il disegno di legge annuale per il mercato e la concorrenza".
Mai come quest'anno - data la particolare congiuntura polico-econimoca - a seguente segnalazione dell'AGCM acquista quindi peso ed importanza.
"LIBERE PROFESSIONI - Abolizione dei tariffari - Riforma della composizione degli organi disciplinari degli Ordini - Limitazione del potere degli Ordini in materia di corsi di formazione - Revisione della pianta organica dei notai - Eliminazione del controllo degli ordini sulla pubblicita dei professionisti
L'Autorita ritiene che in tale settore, al fine di completare il processo di modernizzazione gia avviato e consentire ad esso di svolgere un ruolo adeguato di sostegno alla crescita nel Paese, risulta necessario introdurre le seguenti misure:
a) abolizione espressa di qualsiasi forma di tariffario e, conseguentemente, abrogazione dell'art. 3, comma 5, lett. d, del D.L. 13 agosto 2011, n. 138, convertito in legge dalla L. 14 settembre 2011, n. 148, nella parte in cui prevede che in caso di mancata determinazione consensuale del compenso, quando il committente e un ente pubblico, in caso di liquidazione giudiziale dei compensi, ovvero nei casi in cui la prestazione professionale e resa nell'interesse dei terzi si applicano le tariffe professionali stabilite con decreto dal Ministro della Giustizia; b) esclusione della funzione disciplinare in capo agli Ordini, da attuarsi mediante modifica dell'art. 3, comma 5, lett. f, del D.L. 13 agosto 2011, n. 138, convertito in legge dalla L. 14 settembre 2011, n. 148, prevedendo espressamente che negli organi indicati nella norma per l'esame delle questioni disciplinari entrino a far parte anche membri non iscritti agli albi e, limitatamente ai consigli locali, iscritti ad albi diversi da quello territoriale di competenza; c) limitazione dei poteri dei Consigli degli ordini alla fissazione di requisiti minimi dei corsi di formazione, senza alcuna necessita di autorizzazioni o riconoscimenti preventivi, prevedendo forme di auto- dichiarazione da parte degli organizzatori con meri controlli a campione; d) revisione della pianta organica dei notai, di cui all'art. 4, della L. 16 febbraio 1913, n. 89, in modo da aumentare significativamente il numero dei posti di notaio ivi previsti; e) abrogazione dell'articolo 2, comma 1, lett. b del D.L. 4 luglio 2006, n. 233, convertito in legge dalla L. 4 agosto 2006, n. 248, nella parte in cui prevede il controllo, da parte degli ordini professionali, sulla trasparenza e veridicita dei messaggi pubblicitari veicolati dai professionisti.