Vuoi ricevere i nostri aggiornamenti?

Registrati per accedere ai contenuti riservati e iscriverti alla nostra newsletter

La presa di posizione del Tar Lazio sul caro materiali: l’amministrazione deve effettuare un’adeguata istruttoria e valutazione critica dei dati ISTAT

27/09/2022
Tar Lazio, Sez. III, Ordinanza del 16/09/2022, nr. 5916

Con ordinanza n. 5916/2002 pronunciata dal TAR Lazio, il giudice amministrativo ha accolto l’istanza cautelare nei confronti del Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili riconoscendo i motivi di fondatezza del ricorso proposto dall’Associazione Nazionale Costruttori Edili (ANCE) avverso il Decreto direttoriale de Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili del 4 aprile 2022 recante “Rilevazione delle variazioni percentuali, in aumento o in diminuzione superiori all’8%, verificatesi nel secondo semestre dell’anno 2021, dei singoli prezzi dei materiali da costruzione più significativi” e degli allegati n. 1 e 2 al suddetto Decreto, nella parte in cui hanno rilevato un aumento percentuale del tutto irragionevole e di gran lunga inferiore all’aumento reale registrato sul mercato di 13 materiali.

Con l’ordinanza in esame il Tar Lazio ha ribadito le obiezioni sollevate sui criteri di valutazione dei rincari dei materiali edili chiedendo al Ministero di effettuare una rivalutazione in merito alla “congruità dei dati rilevanti”.

In particolare, emerge come non sia stata esperita un’adeguata istruttoria e valutazione critica dei dati trasmessi dagli Enti rilevatori da parte dell’amministrazione soprattutto nella parte in cui gli stessi evidenziano risultati significativamente differenti tra di loro e notevoli scostamenti percentuali.
Infatti, nonostante le Linee Guida per la rilevazione dei prezzi dei materiali da costruzione abbiano prescritto la necessità di evitare il verificarsi di differenze anomale tra le vari fonti (e, all’interno di ciascuna fonte, tra i vari territori o tra materiali simili), i giudici hanno evidenziato che all’interno dei prezzi dei materiali vi sono scostamenti percentuali vanno dal 20% ad oltre il 40%.

Pertanto, il TAR Lazio ha ordinato al Ministero di rideterminarsi entro un tempo previsto di 30 giorni, previa motivata relazione del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici in merito alla congruità dei dati rilevanti ed alla coerenza dei risultati previsti dal decreto impugnato, con specifico riferimento alle categorie di materiali oggetto delle contestazioni dell’ANCE.

Ora non resta che attendere l’udienza di merito messa in agenda per il 21 dicembre 2022.

Si tratta dell’ennesimo meccanismo, messo a punto dal Ministero delle Infrastrutture e della mobilità sostenibili, per cercare di far fronte al caro materiali dovuto alla delicata situazione socio-economica che ha coinvolto l’Italia e il, mondo intero, in maniera esponenziale.