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JOBS ACT LAVORO AUTONOMO: i professionisti protagonisti di appalti e reti di impresa
DDL 2233 – Collegato lavoro alla Legge di stabilità 2016
Conclusi i lavori della Commissione Lavoro, il Senato dovrebbe licenziare in questi giorni il testo del disegno di Legge n. 2233 – Collegato alla manovra di finanza pubblica e recante misure di tutela per il lavoro autonomo non imprenditoriale.
Il provvedimento esprime, da un lato, una maggiore attenzione del legislatore alle difficoltà dei professionisti, con la previsione di nuove tutele e una riduzione dei costi della previdenza.
Leggendolo in un’ottica non solo di tutela, il jobs act autonomi si muove nel solco già tracciato dal legislatore italiano e prima ancora da quello comunitario di considerare i liberi professionisti come degli imprenditori, equiparabili a piccole e medie imprese.
Il nuovo testo di legge prevede che le società tra professionisti (STP) potranno concorrere alle gare di appalto, sia pubbliche che private.
Le stesse STP potranno inoltre sottoscrivere contratti di rete di imprese o altre forme aggregative; in particolare nel testo emendato dalla Commissione lavoro del Senato è prevista l’opportunità per i professionisti, in caso di partecipazione o di assegnazione di incarichi e appalti privati, di costituire reti di esercenti le professioni o di partecipare a reti costituite da imprese (reti miste), di costituire consorzi stabili professionali o associazioni temporanee professionali.
Si tratta di forme di aggregazione tradizionalmente precluse ai professionisti; l’apertura prevista dal testo in commento va certamente nel senso di considerare a tutti gli effetti le professioni intellettuali quali forze economiche del Paese.