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CGCE 10 MARZO 2009 – C- 169/2007 Il sistema austriaco (uguale a quello italiano) e contrario al Trattato
CGCE 10 MARZO 2009 – C- 169/2007
Di grande interesse la recente pronuncia della Corte di Giustizia della Comunita Europea (sentenza 10/3/2009 C-169/2007) riguardo la legittimita del regime autorizzatorio cui sono sottoposti in Austria gli ambulatori odontoiatrici. Cio anche perche il sistema austriaco presenta non pochi punti di contatto con il sistema vigente in Italia.
Ebbene, nel caso esaminato dalla Corte, ad una societa tedesca era stata negata l'autorizzazione ad aprire due ambulatori odontoiatrici sul territorio di due Land austriaci. I nuovi ambulatori erano stati ritenuti non "necessari" in quanto la domanda di prestazioni odontoiatriche era gia "coperta" dalle strutture pubbliche e private gia esistenti sul territorio, inclusi gli studi professionali singoli ed associati esentati dal regime autorizzatorio.
La Corte ha ritenuto che la normativa in questione non sia conforme al diritto comunitario in quanto va a violare in maniera ingiustificata la liberta di stabilimento sancita agli artt. 43 e 48 TCE.
Le misure restrittive di tale fondamentale liberta, anche nel settore sanitario, sono consentite agli Stati membri solo quando siano necessarie a salvaguardare interessi generali non altrimenti tutelabili. Le norme austriache sull'autorizzazione contengono invece misure ingiustamente discriminatorie in primo luogo in quanto la necessita di nulla osta preventivo e imposta solo agli ambulatori odontoiatrici e non anche agli studi dentistici associati, che, com'e noto, sono ad essi del tutto simili strutturalmente come per prestazioni erogate.
Inoltre poco trasparenti sono risultati agli occhi dei giudici del Lussemburgo pure i criteri posti alla base della valutazione di "necessita" del nuovo ambulatorio, in quanto fondati su dati (rapporto pazienti/odontoiatra e tempi d'attesa non chiaramente valutati) opinabili e nemmeno preventivamente conoscibili da chi sia interessato ad aprire un nuovo ambulatorio, come l'istante societa tedesca nel caso di specie.
La sentenza in questione pare molto importante. Innanzitutto perche in essa si ribadisce come le liberta fondamentali sancite dai trattati comunitari vadano garantite in tutti i settori economici, incluso quello sanitario, nel quale le restrizioni imposte dai singoli Stati possono trovare giustificazione solo laddove siano finalizzati, e siano anche effettivamente idonei, a salvaguardare la qualita del servizio sanitario nazionale ed il suo equilibrio economico finanziario.
Ci si chiede, infine, quali potranno essere le valutazioni della suprema Corte europea in merito a talune discipline autorizzatorie attualmente in vigore in varie delle nostre regioni e per nulla dissimili dalle corrispondenti normative austriache.