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IL JOBS ACT E' LEGGE. Stravolgimenti o novita? Una panoramica generale
Il via libera è stato ottenuto al Senato con voto di fiducia, e già a partire dal 2015 dovrebbe entrare in vigore il primo decreto delegato. Le principali novità riguarderanno i contratti unici a tutele crescenti e a tempo indeterminato, una semplificazione in materia di licenziamenti ed indennizzi, nonché nuove regole sulla cassa integrazione.
Sembrerebbe dunque che l'obiettivo della legge sia quello di far diventare il contratto a tempo indeterminato la forma più comune di rapporto di lavoro nel tentativo di renderlo più “conveniente” per le aziende (misure di decontribuzione). Uno degli obiettivi in concreto sembrerebbe, ma dovremo aspettare l'emanazione dei decreti delegati, la creazione di un testo organico sulle varie tipologie contrattuali oggi esistenti al fine di individuarne la reale incidenza con il tessuto occupazionale. All'esito di tale analisi ci potrebbe essere il “superamento” di molte forme contrattuali. In attesa dei decreti delegati ci si chiede se la filosofia della ricerca a tutti i costi della forma contrattuale indeterminata sia realmente coincidente con le esigenze di flessibilità dei nuovi mercati (Italiano ed europeo) del lavoro. L'auspicio ovviamente è quello che la ricerca a tutti i costi della forma contrattuale indeterminata non si trasformi in concreto nella ricerca a tutti costi del “posto fisso”, concetto molto italico che nel concreto non ha mai giovato allo sviluppo del mercato del lavoro interno.
Quanto alla questione “licenziamenti” nella nuova formulazione dovrebbero essere reintegrati i lavoratori licenziati per motivi discriminatori e ad alcune condizioni anche nel caso di licenziamenti disciplinari (si parla di cd. superamento dell'articolo 18). L'obiettivo – anche in questo caso – sembrerebbe quello di tipizzare il più possibile le regole di reintegro così da ridurre al minimo la discrezionalità del Giudice. Dovrebbe rimanere invece per i licenziamenti economici il solo rimedio dell'indennizzo al lavoratore.
La riforma poi promette una maggiore flessibilità nel far passare il lavoratore da una mansione all'altra nel caso di riorganizzazione o ristrutturazione aziendale (anche sul punto attendiamo i decreti di futura emissione). E' prevista poi una stretta sulle collaborazioni coordinate e continuative che dovrebbero rimanere in vigore fino ad esaurimento di tale tipologia contrattuale.
Di rilevante interesse potrebbero essere le nuove regole relative ai controlli a distanza all'interno di unità produttive (parliamo di videocontrollo tramite telecamere in corrispondenza dei macchinari utilizzati dai lavoratori), pratica questa sino ad oggi vietata dallo statuto dei lavoratori. La materia indubbiamente merita una certa attenzione in quanto potrebbe incidere profondamente (positivamente o negativamente...staremo a vedere) sulle modalità pratiche dei rapporti datore-lavoratore. Non verranno dunque lesinati ulteriori approfondimenti su tale importante riforma.