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Diventare azienda agile: un esempio di trasformazione da lavoro tradizionale a smartworking
Dall’inizio dell’epidemia il nostro studio legale ha ritenuto fondamentale trasmettere ai propri clienti l’esigenza di svolgere l’attività lavorativa in smartworking e pertanto non più in ufficio, ma presso la propria abitazione, nella casa di campagna, o ancora in un parco. Riteneva e ritiene la nostra law firm che da una situazione contingentale, potesse esserci una modalità da cui non tornare più indietro.
Il dado, insomma, era oramai tratto.
In questo contesto un cliente storico di Stefanelli&Stefanelli, l'agenzia di comunicazione Life, proponeva di sperimentare le proprie conoscenze in materia in un progetto di vasta portata, che potesse consentire alla società da un lato di essere in conformità alla disciplina giuslavoristica in materia, e dall’altra organizzare il lavoro efficacemente senza essere più tutti in ufficio.
Quattro erano le parole d’ordine: organizzazione, agilità, digitalizzazione, e serietà.
L’azienda aveva in forza circa 50 dipendenti, assunti con vari contratti di lavoro. Non c’è stata quindi la necessità di modificare i vari contratti, ma sono stati stipulati tanti accordi di lavoro in modalità smartworking, con garanzia di medesima retribuzione percepita al momento della sottoscrizione, ed anzi miglioramento – per gradi e competenze – della retribuzione variabile. Fin qui nulla di troppo innovativo. Ciò che invece si è dimostrato dirompente è stata la responsabilizzazione, anticipata da oltre un’ora di colloquio individuale, nel quale sono emerse le singole criticità/richieste dei dipendenti sia con riferimento all’attività lavorativa da svolgere, sia riguardo alle mansioni da rendere non in presenza. Ne è emerso un quadro entusiastico, dove a fronte di una generale disponibilità dei lavoratori, c’è stata una efficace capacità dell’azienda di trasformare in obiettivi da raggiungere ogni singola attività/progetto da svolgere.
È poi naturalmente emersa la necessità di un raccordo e/o fasce orarie condivise in cui tutti i lavoratori sono disponibili ad eventuali chiamate telefoniche, così come il tutto è stato reso possibile anche da strumenti digitali che consentivano una effettiva e concreta presenza “via Web del personale”. A fronte di questi elementi i lavoratori hanno riscoperto il piacere di fare colazione con la propria famiglia, di poter accompagnare i figli a scuola, o di risparmiare qualche centinaio di ore all’anno nel traffico.
Un esempio, in altre parole, davvero da ripetere, soprattutto per tutte le aziende che si occupano di servizi.