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CONCORRENZA E SANITA': il contributo dell'AGCM

11/07/2014

In vista del disegno di legge annuale per il mercato e la concorrenza (previsto dall’art. 47 comma 2 l.n.99-2009) che ha lo scopo di rimuovere gli ostacoli regolatori, di carattere normativo o amministrativo, all'apertura dei mercati, di promuovere lo sviluppo della concorrenza e di garantire la tutela dei consumatori Governo e Parlamento hanno raccolto il contributo tecnico di AGCM.
Presentiamo i suggerimenti dell’AGCM per il settore sanitario.

PERFORMANCE DELLE STRUTTURE SANITARIE: “OPEN DATA”, ovvero TRASPARENZA E ACCESSIBILITÀ DEI DATI

Al fine di stimolare la concorrenza tre le strutture sanitarie, aumentare le possibilità di scelta dei pazienti in termini di luogo di cura e medico, garantire la trasparenza e l’accountability delle strutture sanitarie. In questo ambito lo strumento fondamentale è l’istituzione di banche dati online che garantiscano la disponibilità pubblica di dati sull’attività medica svolta e sulla qualità del servizio erogato (come numero di interventi eseguiti divisi per tipologia di intervento, percentuale di successo degli interventi, curricula del corpo medico e infermieristico, tempi di attesa per l’erogazione di una prestazione).
Dovrà essere consentita la piena fruibilità e la massima comparazione dei dati, per questo andrà definito uno standard comune per il rilascio delle informazioni.
Proposte
Sviluppare e diffondere sistemi informativi sulla qualità delle strutture sanitarie, rendendo
disponibili dati relativi all’offerta di servizi di ciascun ospedale, ai tempi di attesa per
l’erogazione di una prestazione, ai volumi di attività clinica svolti, alle performance conseguite e alle competenze del corpo medico.
Ciò anche attraverso la modifica e il potenziamento del Programma Nazionale
Valutazione Esiti introdotto dal Ministero della Salute, garantendo in particolare anche ai
cittadini la possibilità di fruizione dei relativi risultati informativi.

OPERATORI PRIVATI: LIBERTÀ DI ACCESSO
Per aumentare la concorrenza tra le strutture sanitarie e garantire la libertà di iniziativa economica si prevede il rilascio dell’autorizzazione alla realizzazione di strutture per l’esercizio di attività sanitarie alle imprese private che operano nella fornitura di servizi sanitari non a carico dell’erario pubblico, indipendentemente da verifiche afferenti il fabbisogno di assistenza sanitaria regionale (fabbisogno individuato dal rapporto tra numero di strutture private e consistenza della popolazione).
Proposta
Modificare l’articolo 8-ter, comma 3, del d.lgs. n. 502/1992 al fine di garantire libertà di accesso dei privati all’esercizio di attività sanitarie non convenzionate con il SSN,a prescindere dalla verifica del fabbisogno regionale di servizi sanitari.

ACCREDITAMENTO DELLE STRUTTURE PRIVATE: RIFORMA DEL SISTEMA
Si vuole incentivare lo sviluppo di strutture sanitarie efficienti e consentire l’accesso al mercato anche a operatori nuovi entranti, prevedendo criteri oggettivi e non discriminatori per l’accreditamento al SSN di strutture private.
Proposte
Modificare gli articoli 8-quatere ss. del d.lgs. n. 502/1992, al fine di riformare il sistema di accreditamento al SSN di strutture private:
eliminare il regime di accreditamento provvisorio;
prevedere selezioni periodiche regionali per l’accesso degli operatori privati al circuito del SSN, che facciano seguito a verifiche sistematiche degli operatori convenzionati, volte alla razionalizzazione della rete in convenzionamento.

NUOVI CRITERI DI RIPARTIZIONE DEL BUDGET DEL SSN
Allocare il budget del SSN tra le strutture private convenzionate non più sulla base della
sola spesa storica, bensì in funzione di criteri ispirati al principio di non discriminazione, alla
valorizzazione del livello di efficienza della singola struttura, nonché all’effettivo soddisfacimento delle esigenze della domanda.
Inoltre occorre aumentare le occasioni di confronto concorrenziale nella fornitura di beni e servizi alle ASL al fine di assicurare che la stessa avvenga alle migliori condizioni economiche disponibili sul mercato.
Proposte
Affiancare al criterio della spesa storica per la ripartizione del budget pubblico alle strutture private convenzionate anche ulteriori criteri che tengano conto, ad esempio, della dislocazione territoriale delle strutture, delle potenzialità di erogazione con riferimento alla dotazione tecnologica, delle unità di personale qualificato, delle modalità di prenotazione e di accesso alle prestazioni sanitarie, della correttezza dei rapporti con l’utenza.
Modificare l’articolo 17, comma 1, lettera a)del d.l. n. 98/2011, convertito con legge n. 111/2011 (come da ultimo modificato dalla l. n.135/2012) estendere la previsione che obbliga le ASL alla rinegoziazione dei contratti che eccedono il 20% del prezzo di riferimento a tutti i contratti che eccedono detto prezzo di riferimento, ancorché in misura minore del 20%.

DISPOSITIVI MEDICI: VALUTAZIONE DI EQUIVALENZA
L’obiettivo è quello di incentivare il ricorso alla gara per l’approvvigionamento dei dispositivi medici introducendo una definizione ufficiale di classi di omogeneità dei prodotti che consenta di stabilirne la sostituibilità d’uso ai fini dello svolgimento di gare. Ciò al fine di ovviare agli incrementi costanti dei costi a carico del SSN per l’acquisto di dispositivi medici, tenendo conto del fatto che il mercato dei dispositivi medici destinati alla diagnosi e cura raggruppa una gamma amplissima di prodotti ed è caratterizzato da un forte dinamismo industriale.

Proposta
Introdurre una disposizione legislativa che preveda l’istituzione di apposite commissione con il compito di individuare classi di prodotti aventi destinazione d’uso omogenee, utilizzabili dagli enti competenti come riferimento per la definizione di lotti unici in sede di procedura di gara ad evidenzia pubblica.