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RISK MANAGEMENT E TELEMEDICINA: le nuove frontiere del mondo della sanita
Gli scenari che interessano il mondo della salute - con particolare riguardo al tema della sicurezza delle cure e alla gestione del rischio ad esse connesso - sono da sempre oggetto di attenzione nonchè di continua e costante evoluzione.
Con la L. 28 dicembre 2015, n. 208 (la cosiddetta “Legge di Stabilità 2016) il tema del risk management ha assunto finalmente portata concreta.
Dopo l’art. 3bis del D.L. n. 158/2012 (c.d. “Decreto Balduzzi”) convertito in L. n. 189/2012 - con il quale si indicava alle aziende sanitarie la necessità di curare, nell’ambito della propria organizzazione, l’analisi e lo studio delle soluzioni necessarie per la gestione dei rischi connessi all’esercizio dell’attività sanitaria nonché per la prevenzione del contenzioso - i commi 538, 539 e 540 della Legge di Stabilità 2016 tornano in argomento in maniera più corposa.
In primo luogo la realizzazione di attività di prevenzione e gestione del rischio sanitario viene individuata quale interesse primario del Servizio Sanitario Nazionale e ciò nell’ottica di garantire una maggiore appropriatezza nell'utilizzo delle risorse disponibili ma anche una maggiore tutela per i pazienti.
In tal senso, tutte le strutture pubbliche e private che erogano prestazioni sanitarie devono impegnarsi ad attivare una adeguata funzione di monitoraggio, prevenzione e gestione del rischio sanitario (il c.d. risk management), basata sullo studio dei processi interni e delle criticità più frequenti (sia sotto forma di errori veri e propri sia sotto forma di “quasi errori”) nonché sulla predisposizione e attuazione di attività di sensibilizzazione e formazione continua del personale in materia.
Nella medesima direzione va anche il nuovo Disegno di Legge “Gelli” – recante “Disposizioni in materia di responsabilità professionale del personale sanitario” – approvato alla Camera dei Deputati il 27 Gennaio scorso e attualmente al vaglio del Senato. Detto Disegno di Legge si apre proprio con una norma in materia di sicurezza delle cure, alla cui necessaria realizzazione concorrono una serie di fattori fra i quali la prevenzione e la gestione del rischio, nonché l’utilizzo appropriato delle risorse strutturali, tecnologiche e organizzative.
Ecco, dunque, che anche il tema della tecnologia in sanità – fenomeno meglio noto come “telemedicina” o “eHealth” – fa il proprio ingresso in ambito normativo.
Investire negli strumenti di gestione del rischio e nelle applicazioni tecnologiche in ambito sanitario significa garantire il controllo continuo delle attività, la riduzione degli sprechi e delle probabilità di errore, la gestione più efficace ed efficiente delle risorse finanziare ma anche e soprattutto, la riduzione dei sinistri e del contenzioso.
Le conseguenze di quanto detto sono significative sotto molti aspetti, non da ultimo quello assicurativo, specie in un contesto in cui – una volta che il D.D.L. “Gelli” sarà divenuto legge – le aziende sanitarie dovranno essere obbligatoriamente provviste di una copertura assicurativa o di altre analoghe misure per la responsabilità civile verso terzi.