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PRIVACY: NIENTE SCHEDATURA PER IL DIRECT MARKETING

14/02/2007

Il Garante ha vietato ad una Casa Editrice di proseguire la "schedatura" dei nominativi di neo mamme e neonati raccolti e utilizzati in modo illecito a fini di profilazione e marketing.

La casa editrice, che pubblica alcuni periodici su tematiche relative alla gravidanza e alla prima infanzia, e finita sotto la lente del Garante dopo la segnalazione di una coppia che lamentava di aver ricevuto, senza consenso, riviste omaggio in occasione della nascita dei figli

Per promuovere i suoi prodotti la Casa Editrice si avvaleva anche di "referenti" esterni alla stessa societa scelti tra medici e infermieri di strutture ospedaliere pubbliche o private che avevano il compito di distribuire coupon con i quali venivano raccolti una serie di dati (nome e cognome della mamma e del bambino, professione, data di nascita, numero di telefono ecc.). Per svolgere questo compito il personale ospedaliero era remunerato con regali di valore proporzionale al numero di nominativi raccolti.

Nel corso del procedimento la societa e risultata inadempiente rispetto a numerose disposizioni del Codice della Privacy.

E' emerso infatti che i "referenti" svolgevano l'attivita di raccolta dei dati senza esserne formalmente incaricati, senza adottare particolari cautele a protezione dei dati e, per di piu, senza alcuna autorizzazione o convenzione con le strutture sanitarie. In alcuni casi compilavano direttamente i coupon con i nominativi all'insaputa delle donne presenti in reparto. I coupon, distribuiti anche presso studi ginecologici, pediatrici e farmacie sono risultati, tra l'altro, privi di una corretta informativa e formulati in modo da non consentire di manifestare validamente il consenso.