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Nuove regole dell’AGCM sulla preselezione delle modalità di acquisto online: è una pratica commerciale scorretta
Con il recentissimo provvedimento del 18 aprile 2024 l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM) ha sanzionato Amazon per 10 milioni di euro, giudicando come pratiche commerciali scorrette alcune modalità di pre-selezione imposte relative all’acquisto utilizzate sul noto marketplace.
Le condotte di Amazon
A seguito della segnalazione di un consumatore pervenuta nell’aprile del 2023, l’Autorità ha avviato un’indagine su alcune pratiche adottate da due società del gruppo Amazon, la Amazon Services Europe S.à.r.l. e Amazon EU S.à.r.l. Le condotte attenzionate dall’AGCM sono state due:
- la pre-impostazione da parte di Amazon dell’acquisto periodico per una serie di prodotti;
- la pre-impostazione da parte di Amazon della consegna veloce a pagamento.
Vediamo ora in cosa sono consistiti queste due condotte ritenute illecite dall’AGCM.
La pre-selezione dell’acquisto periodico
Con la prima delle due condotte Amazon preimpostava in maniera automatica l’opzione di “acquisto periodico”, alternativo rispetto al semplice “acquisto singolo” del prodotto. In linea generale, tale pratica induce il consumatore ad acquistare un servizio accessorio al prodotto selezionato, tendenzialmente non ricercato da quest’ultimo.
Il carattere indebito di tale pratica dipende quindi dalle modalità di acquisto, predisposte al solo fine di portare il consumatore ad acquistare beni e/o servizi ulteriori da quelli inizialmente prescelti.
Le modalità di acquisto sono state ritenute illecite in quanto:
- nella pagina dedicata al check-out il consumatore non doveva effettuare alcuna azione volta all’adesione al servizio accessorio, ma al, contrario, risultava automaticamente iscritto al servizio e avrebbe dovuto prontamente attivarsi per deselezionare tale opzione;
- le indicazioni rese da Amazon per procedere con la cancellazione dell’iscrizione al servizio accessorio non erano sufficienti al reintegro della piena autodeterminazione dell’utente perché poco chiare e rese in un momento successivo all’ avvenuta iscrizione;
- il risparmio di spesa a cui pur il consumatore avrebbe avuto accesso con l’iscrizione al servizio accessorio non è un motivo valido per il pregiudizio arrecato alla sua volontà di procedere con l’acquisto singolo del bene.
La pre-selezione della consegna veloce a pagamento
Nonostante la seconda pratica non abbia condotto ad alcuna sanzione per il pronto ravvedimento di Amazon, l’AGCM ha rivolto un monito anche alle modalità di spedizione del bene acquistato dall’utente poiché basate sulla pre-impostata opzione di consegna rapida a pagamento, rispetto a quella standard e gratuita.
Tale modalità è stata contestata ad Amazon in quanto tra una spedizione rapida e a pagamento, ed una standard e gratuita, la preselezione può riguardare solo quest’ultima perché occorre favorire la soluzione che comporti minori costi a carico del consumatore.
Conclusioni e sanzioni
L’istruttoria dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato l’ha condotta a ritenere l'attività del colosso statunitense, una pratica commerciale scorretta ai sensi degli artt. 20,24 e 25 del Codice del Consumo e quindi illecita in quanto lesive dell’autonomia e della libertà dell’utente di assumere consapevolmente le proprie scelte commerciali legate all’acquisto del bene sul Marketplace.È importante notare come di fatto l’unica condotta punita, delle due poste in essere, è quella legata alla preselezione dell’acquisto periodico, considerata una pratica commerciale che vìola la disciplina consumeristica e, nello specifico, una pratica commerciale scorretta e aggressiva, cioè contraddistinta per la particolare irruenza ed incisività per mezzo della quale viene limitata considerevolmente la libertà di scelta del consumatore, inducendolo ad assumere una decisione di natura commerciale che non avrebbe altrimenti preso (cfr. artt. 24 e 25 cod. cons.).
Al contrario, la condotta riguardante le modalità di consegna dei beni acquistati è sfuggita al vaglio dell’Antitrust grazie ad un giudizio positivo rilasciato dalla stessa in merito agli impegni “correttivi” proposti da Amazon.
A parere di chi scrive, tuttavia, qualora tali impegni non fossero stati ritenuti congrui, anche questa seconda condotta di preselezione della modalità di consegna sarebbe stata censurata e sanzionata per violazione dell’art. 65 Del Codice del consumo, secondo il quale in materia di pagamenti supplementari, il consenso del consumatore debba essere espressamente richiesto dal professionista prima che il consumatore sia vincolato dal contratto o dall’offerta.
Per tali ragioni, tenuto conto di diversi fattori quali la gravità della violazione, le attività svolte dall’impresa per eliminare o attenuare l’infrazione, personalità dell’operatore economico, nonché le condizioni economiche del professionista, l’AGCM ha ritenuto di punire Amazon con il massimo edittale della sanzione amministrativa pecuniaria: 10 milioni di euro.
Dalla vicenda si trae facilmente un fondamentale monito per tutti gli operatori economici attivi online: il Professionista è sempre tenuto a predisporre un’interfaccia online che consenta una scelta commerciale “libera e consapevole”, astenendosi dal compiere qualsiasi operazione che limiti suddetta autodeterminazione del consumatore.