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L’ACCESSO ILLEGITTIMO AD UNA CARTELLA RISERVATA COSTA IL LICENZIAMENTO!
Secondo la Corte di Cassazione e legittimo il licenziamento del dipendente che accede a cartelle riservate forzando la password e copia il contenuto.
Il caso
Un dipendente accede ad una cartella protetta sul server aziendale di cui non possiede le credenziali autorizzative e ne copia i dati. Il datore di lavoro, scoperto il fatto lo licenzia in tronco. Decide cosi di ricorrere al giudice del lavoro lamentando la sproporzione della sentenza, ma perde sia in primo grado che in appello.
Ricorre quindi in Cassazione.
La difesa del lavoratore puntava sul fatto che i dati in questione non erano mai stati usati e che il datore di lavoro non aveva mai provato ne la tipologia dei dati ne il motivo segretezza o riservatezza degli stessi.
Il giudizio della Cassazione
La Corte ha respinto in toto il ricorso.
Per la Corte, il comportamento del dipendente configura una responsabilita contrattuale dello stesso, in relazione alla violazione dello spazio riservato delimitato dal datore di lavoro legittimato a disporre delle informazioni contenute in tale stazione e quindi di escludere l'accesso indesiderato di terzi o di alcuni terzi.
Per la Corte, il comportamento del dipendente é riconducibile alla inosservanza dell'obbligo di fedelta di cui all'articolo 2105 Codice Civile, che, vieta qualsiasi condotta in contrasto con i doveri connessi all'inserimento nella struttura del lavoratore dell'impresa e sia comunque idonea a ledere irrimediabilmente il presupposto fiduciario del rapporto