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LA GESTIONE DEL DATO nella sanita digitale
Oggi la sanità digitale o e-Health è associata dai pazienti e dagli operatori sanitari al solo Fascicolo Sanitario Elettronico e alla Tessera sanitaria, ma questo non è del tutto corretto.
Infatti, si parla di sanità digitale anche per quelle attività quotidiane di medici e strutture sanitarie, come la gestione degli appuntamenti e il salvataggio dei referti nelle cartelle cliniche pazienti. Sempre più spesso la tecnologia entra in un ambulatorio o in una struttura sanitaria ed occorre che ciò avvenga in maniera organizzata, al fine di progettare il “cambiamento” in maniera strutturata e nel rispetto della normativa di riferimento. A volte, però, chi si occupa di erogare servizi sanitari, non ha chiaro come impostare l’informatizzazione dello studio e rischia di fare scelte che con il tempo si rivelano inefficaci se non addirittura sanzionabili.
Ecco alcuni consigli da seguire per evitare di dover intervenire “dopo” su scelte sbagliate.
1. Pensare in grande
Normalmente la scelta di informatizzare un processo deriva da necessità pratiche (es. velocizzare la redazione di un referto o migliorare la disponibilità dei dati) ma è importante provare a immaginare altre utilità che l’informatizzazione stessa può portare. In particolare è bene ricordare che una gestione informatica consente di migliorare il contatto con l’utente con la possibilità di potenziare anche meccanismi di “controllo di gestione” o di marketing. Ne consegue che una buona scelta dello strumento da utilizzare deve avere anche come priorità quella di garantire il controllo e il contatto con l’utente finale.
2. Condivisione delle informazioni
La condivisione delle informazioni, uno dei principali vantaggi dell’informatizzazione, non va sottovalutata. Le scelte estreme in cui “tutti vedono tutto” o “nessuno vede niente” non sono mai delle scelte vincenti, ma l’aspetto principale è scegliere uno strumento informatico che consenta di fare una scelta. In altri termini: a “monte” lo strumento informatico deve essere in grado di poter avere una condivisione delle informazione, ma anche di poter imporre delle limitazione. A “valle” il proprietario del dato (= titolare del trattamento e, spesso, struttura sanitaria) deve individuare quali dati condividere, tra chi dei propri incaricati e come.
3. “User friendly”
Nella scelta dello strumento informatico da utilizzare, si consiglia di mettere tra le priorità la facilità del suo utilizzo. A parere di chi scrive, la scelta dello strumento per informatizzare un processo o una struttura deve avere come finalità quella di semplificare lo stesso processo e le attività che ne derivano; se lo strumento scelto risulta “difficile” nelle istruzioni e poco flessibile, tanto vale non adottarlo.
Può sembrare una considerazione banale, ma non sempre gli sviluppatori di software si rendono conto della difficoltà per gli utenti nel doversi “piegare” alle regole di un sistema informatico.
4. Il rispetto della normativa
Infine, ma non in ordine di importanza, il rispetto della normativa. L’informatizzazione comporta un cambiamento nella gestione del dato (Codice Privacy), ma anche – per esempio - nella gestione della documentazione (Codice dell’Amministrazione Digitale).
Questi cambiamenti devono essere fatti “compliance” ovvero nel rispetto della normativa, nella critica consapevolezza che il fornitore informatico può non essersi adeguato alla normativa oppure può averlo fatto in base alle sue conoscenze “standard” che non sono in linea con la mia specifica realtà.
Chi risponde del rispetto della normativa, tuttavia, sarà in via principale il titolare della struttura sanitaria, che, quindi, nel momento della scelta dello strumento informatico da implementare si deve interrogare anche sul rispetto della normativa di riferimento.