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Le novità in materia di appalti introdotte dalla Legge Europea 2019-2020

01/02/2022
Chiara Fusacchia
Entra in vigore oggi la legge europea, 23 dicembre 2021, n. 238 recante le “Disposizioni emanate dallo Stato italiano per l’adempimento degli obblighi derivanti dalla sua appartenenza all’Unione europea” che, in materia di appalti, apporta importanti modifiche.

Come è risaputo, la legge europea rappresenta uno dei principali strumenti di adeguamento della disciplina nazionale all’ordinamento europeo. Essa persegue, infatti, lo scopo di porre rimedio ai casi di non corretto recepimento della normativa europea da parte dello Stato, specie per le questioni già oggetto di procedure di infrazione.

L’ art. 80 del codice dei contratti pubblici è stata probabilmente la disposizione maggiormente rimaneggiata in materia di appalti.

In merito ai motivi di esclusione due sono state infatti le novità più rilevanti:

  1. viene meno la possibilità che un operatore economico possa essere escluso da una procedura di gara quando la causa di esclusione riguardi non l’operatore medesimo bensì un suo subappaltatore;
  2. vengono definiti i limiti e le condizioni che determinano l'operatività della causa di esclusione relativa a violazioni fiscali non definitivamente accertate "che, in ogni caso, devono essere correlate al valore dell'appalto e comunque di importo non inferiore a 35.000 euro".

Un ulteriore aspetto da considerare riguarda, poi, la materia del subappalto.

Le modifiche che hanno interessato questo istituto sono essenzialmente tre e riguardano:
  • l’eliminazione del divieto per l’affidatario del contratto di subappaltare a soggetti che abbiano partecipato alla procedura;
  • la necessaria indicazione della terna dei subappaltatori in sede di offerta per tutti le tipologie di appalto;
  • l’eliminazione dell’obbligo per il concorrente di dimostrare l’assenza in capo ai subappaltatori dei motivi di esclusione di cui all’articolo 80, con la precisazione che, comunque, il subappaltatore successivamente individuato dovrà dimostrare il possesso dei requisiti generali di cui all’art. 80.

Dopo vari tentativi, tra cui il Decreto Sblocca cantieri, di adeguare l’ordinamento interno alle disposizioni Comunitarie, con la legge Europea 2019-2020 il legislatore è finalmente intervenuto su una stortura legislativa che, per circa due anni, ha contribuito ad appesantire e a creare tensioni nei rapporti tra stazioni appaltanti e operatori economici, ponendo dunque fine alla procedura di infrazione in materia di contratti pubblici.