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JOBS ACT: Il contratto di lavoro a tutele crescenti, e molto altro
Decreto legislativo 04/03/2015 n.23, G.U. 07.03.2015
Il Jobs act è legge, e spiega la sua efficacia dal 08/03/2015. Da quella data, soprattutto in tema di licenziamenti ci saranno grandi rivoluzioni. Lo diciamo subito, per lungo tempo (la stima è di almeno 10/15 anni) ci saranno due tutele. La prima, forte, quella cioè per i lavoratori assunti prima del marzo 2015, ai quali si applicheranno le vecchie regole dell'art.18, lo stesso già “indebolito” dalla Riforma Fornero. Per i nuovi assunti con contratto a tempo indeterminato a far data del 8/3/2015 invece le tutele saranno ben diverse. Il datore di lavoro “rischierà” per un licenziamento illegittimo due mensilità per ogni anno di lavoro svolto dal proprio dipendente, con un minimo di 4 mensilità ed un massimo di 24 dell'ultima retribuzione globale di fatto.
Potremmo dire, senza timore di smentita, che per i primi tre anni di lavoro, essere impiegati in una multinazionale, piuttosto che presso un piccolo rtigiano, in termini di tutele risarcitorie nell'ipotesi di licenziamento illegittimo non vi sarebbe differenza alcuna, rischiando nel massimo entrambi i datori di lavoro n.6 mensilità.
Non è tutto, siamo infatti certi che verrà fatto un uso molto frequente dell'offerta transattiva prevista dal decreto attuativo, la stessa pari ad una mensilità per ogni anno di lavoro svolto, senza pagamento di tasse e contributi. Il datore di lavoro cioè potrà offrire a quel lavoratore “non battagliero”, in un'unica soluzione, la c.d. Buona uscita, che però comporterebbe l'impossibilità per il lavoratore di impugnare in giudizio il licenziamento.
Le novità dei decreti attuativi non si fermano qua, viene infatti eliminata definitivamente la possibilità di sottoscrivere i contratti a progetto e le collaborazioni esistenti verranno a decadere ope legis entro il 31/12/2015. Ed inoltre, grandi cambiamenti verranno registrati per l'ipotesi di riorganizzazione/ristrutturazione aziendale, con possibilità di demansionare i lavoratori – ferma la retribuzione precedentemente goduta – fino ad un livello contrattuale rispetto a quello goduto in precedenza.
Molte altre novità poi si registrano in tema di Naspi, e cioè il nuovo sussidio di disoccupazione, con aumento della platea che andrà a godere di detto ammortizzatore sociale, rispetto a quella già riconosciuta con l'Aspi.
Sui congedi per maternità e sull'apprendistato torneremo nel prossimo contributo, per adesso la riforma entra nel vivo, e va detto che ci sarà un prima ed un dopo, la scommessa è capire se la disoccupazione scenderà nei prossimi 12 mesi, perché se così fosse questo – a parere di chi scrive – sarebbe un grande regalo al paese.