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APPROVATO IL "DECRETO MUTUI", possibile prevedere l’esproprio della casa dopo 18 rate non pagate

11/05/2016

Alla fine di aprile il Governo ha approvato il cd “decreto mutui”, oggetto di numerose polemiche e di un’opposizione piuttosto accesa lo scorso inverno.

Il decreto recepisce una direttiva UE (2014/17/UE) e prevede la possibilità per le banche di diventare proprietarie e di vendere un immobile soggetto ad ipoteca senza doversi rivolgere al giudice e seguire la normale procedura di esecuzione immobiliare.

L’esproprio scatta dopo il mancato pagamento di 18 rate di mutuo (non sette come inizialmente previsto dal Governo).

La scelta di inserire nel contratto di mutuo la clausola di inadempimento deve essere oggetto di contrattazione tra la banca e il cliente e deve essere inserita in una clausola espressa.

Il cliente deve essere necessariamente assistito da un consulente.

In caso di mancato pagamento di 18 rate di mutuo, la banca dopo la vendita della casa potrà trattenere quanto ancora dovuto in base al contratto di mutuo ma dovrà restituire al consumatore l’eventuale eccedenza; qualora il ricavato dalla vendita sia invece inferiore al valore del finanziamento, il debito nei confronti della  banca sarà comunque da ritenersi estinto.

Il consumatore non può essere obbligato ad accettare la clausola di inadempimento, che non può neppure essere inserita nei contratti già in essere.

Certamente resta da vedere quale sarà l’atteggiamento degli istituti di credito, e quanto potere di scelta contrattuale avranno realmente i soggetti richiedenti un mutuo; di fondamentale importanza la previsione della presenza obbligatoria di un consulente esperto che assista il contraente debole nel valutare la convenienza della clausola di inadempimento.