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Covid-19: i test sierologici sono accessibili ai privati cittadini su base volontaria? I modelli di alcune Regioni a confronto

18/06/2020
Camilla Anderlini

I privati cittadini possono acquistare dei test sierologici liberamente o serve la prescrizione medica? Questa è una delle domande più frequenti che ultimamente ci viene rivolta da alcuni clienti del settore.

Innanzitutto, quali test?

I test sierologici che stanno ricevendo una disciplina più specifica sono quelli consistenti nell’analisi di un campione di sangue volta a identificare la presenza (o meno) degli anticorpi specifici prodotti dopo la contrazione del virus Covid-19 (di norma effettuati con metodologia CLIA o ELISA). 

La possibilità di sottoposizione volontaria a tali esami da parte dei privati è una questione molto discussa al momento, data la ovvia necessità di monitoraggio dell’espansione del virus Covid-19 e la carenza di sufficienti strumenti per eseguire le analisi a livello ottimale (sul punto, si veda Circolare 3 aprile 2020 Ministero della Salute).

Il Ministero della salute, infatti, li riconosce come strumenti indispensabili per fini di ricerca e per una valutazione in termini epidemiologici anche se non come mezzo diagnostico (l’unico strumento idoneo in tal senso è il tampone molecolare - tampone orofaringeo)

Dopo una fase iniziale riservata solo all’ampia categoria dei lavoratori (sia dell’ambito sanitario che non), oggi è stato possibile per le Regioni attivare dei protocolli di screening rivolti alla popolazione indistinta.

Ma l’erogazione dei test sierologici ai cittadini avviene con la stessa modalità in tutte le Regioni?

No, ogni Regione nella propria competenza regolamentatrice ha deciso autonomamente la modalità con cui permettere ai privati di sottoporsi ai test sierologici.

Per meglio far comprendere la diversità territoriali sul punto sono state messe a confronto quattro Regioni di cui si esporranno brevemente le discipline adottate.

La modalità di accesso al test sierologico in Regione Lombardia (DGR 3131/2020) è quella con l’approccio più “liberale” rispetto a quelle riportate di seguito. Infatti, il privato può effettuare il test di sua spontanea volontà, anche senza prescrizione del medico, assumendosene il costo. La prima presa di contatto con la Sanità Pubblica avverrà in caso di riscontro positivo.

La Regione Emilia-Romagna (DGR 475/2020) e la Regione Lazio (Determinazione 13 maggio 2020, n. G05717), invece, seppure permettano al cittadino accedere a tale servizio sanitario, prevedono la previa emissione di ricetta del medico curante.

La ricetta può essere in carta bianca, ed è rilasciata dal medico di fiducia (Emilia-Romagna) o dal medico curante (Lazio: nozione comprensiva del Medico di Medicina Generale o il Pediatra di Libera Scelta, ma anche lo specialista, il medico competente). Il costo della prestazione rimane sempre in capo al cittadino.

Un ultimo esempio è quello della Regione Toscana (Ordinanza n. 54/2020), che rispetto ai casi summenzionati ha adottato un sistema più stringente. Questo è articolato in categorie prioritarie che, nella maggior parte dei casi, possono accedere ad un servizio coperto dalle Aziende Sanitarie Locali (ad es. soggetti con sintomatologia anche lieve, classi di lavoratori, studenti universitari ecc…).

Esclusi quindi i soggetti c.d. prioritari, il ricorso volontario al test è sostanzialmente riservato a lavoratori, operatori (liberi professionisti e non) i quali non abbiano mai interrotto l’attività lavorativa, ovvero che l’abbiano ripresa, e che siano a contatto con il pubblico. In questo caso non occorrerà la ricetta medica e il costo sarà imputato al lavoratore richiedente l’esame. 

Da questo breve confronto tra le citate discipline regionali si può notare come sia riconosciuto l’interesse del privato cittadino a conoscere il proprio stato di salute rispetto al Covid-19. Tuttavia nei diversi territori sono state adottate politiche più o meno rigide poiché basate su differenti tipi di valutazioni rispetto alla modalità di controllo epidemiologico nonché di utilizzo delle risorse necessarie per l’esecuzione del test.