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Controversie internazionali ed escalation clause: un giusto step per risolvere le dispute senza ricorrere a più costosi rimedi
È stata pubblicata l’ottava edizione del Rapporto annuale di Arcadis - Dispute Report 2018 - il quale rivela che le controversie internazionali nel settore costruzioni sono in crescita e sono principalmente generate da inadeguata gestione del contratto in fase di esecuzione e da una corrispondente mancata comprensione degli obblighi contrattuali reciproci e richieste esorbitanti e non fondate da parte dell’appaltatore.
Il Rapporto è interessante perché rileva che tra le modalità di risoluzione delle controversie, la negoziazione tra le parti resta il modo preferito seguito poi dalla mediazione e dall’arbitrato. Ed ecco che in tale contesto potrebbe dunque essere una valida soluzione l’inserimento della clausola “Dispute Resolution” della fase di “Escalation”, che prevede che la risoluzione della controversia venga in via preliminare, prodromica e quale condizione di procedibilità demandata ai Managing Directors delle parti coinvolte nella litigation.
La clausola può essere articolata così come segue:
Step 1: Internal dispute management
“...any dispute shall first be referred in writing to the Contract Managers of the parties...”
Step 2: Escalated internal dispute management
“If the dispute is not resolved by the Contract Managers within […] days from the date on which the dispute has been referred to them in writing, it shall be referred to the Managing Director of each party...”
“If the Managing Directors are unable to resolve the dispute within a further […] days, then the parties shall attempt to settle the dispute by mediation in accordance with the Centre for Effective Dispute Resolution’s Model Mediation Procedure.”
Step 3: Formal Process
“If the dispute is not resolved in accordance with the above processes, either party may commence [litigation/arbitration] proceedings in accordance with the [relevant provisions set out in this agreement] ".