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A fine mese lo sblocco dei licenziamenti? Ecco cosa accadrà davvero

17/06/2021

Come tutti sanno, con il Decreto Governo Sostegni-bis è stato confermato il blocco dei licenziamenti, ma non per tutti.

Cerchiamo di fare un po' di chiarezza.

A partire dal 1° luglio le imprese industriali di medie/grandi dimensioni (quindi con più di 15 dipendenti) che non faranno più ricorso alla Cassa Integrazione non saranno più sottoposte al blocco dei licenziamenti. Queste potranno quindi procedere con i licenziamenti sia individuali che collettivi.

In ogni caso rimarranno vietati i licenziamenti per quelle aziende che usufruiranno della Cassa integrazione ordinaria a partire dal 1° luglio in avanti.

In particolare, tali aziende non potranno licenziare per tutta la durata dell’integrazione salariale, né sbloccare i licenziamenti pendenti avviati dopo il 23 febbraio 2020 e non saranno tenute a pagare le addizionali per la cassa fino al 31 dicembre 2021.

Resta invece fermo il blocco dei licenziamenti sino al 1° novembre per tutte quelle aziende che non hanno accesso alla CIG ma usufruiscono di ammortizzatori sociali differenti, come la Cassa Integrazione in Deroga e l’assegno ordinario FIS.  

Tuttavia, ricordiamo che il licenziamento individuale rimane sempre ammesso in cinque specifici casi:

  1. per giusta causa, è quindi il caso dei licenziamenti disciplinari;
  2. può essere licenziato il lavoratore impiegato in un appalto qualora lo stesso venga successivamente assunto in seguito al subentro del nuovo appaltatore;
  3. in ipotesi di fallimento dell’azienda quando non è previsto l’esercizio provvisorio;
  4. a seguito della cessazione di un ramo d’azienda;
  5. in caso di adesione del lavoratore ad accordi collettivi di incentivazione all’esodo.

In definitiva, dal 1° luglio per tutte le aziende con più di n. 15 dipendenti verrà meno il blocco dei licenziamenti. Facciamo quindi principalmente riferimento alle aziende che operano nel settore dell’industria.

Per tutte le altre, rimane fermo il divieto di licenziamento, salvo le deroghe sopra indicate, fino al 1° novembre 2021.