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PAYBACK su D.M.: oramai non c’è più “Speranza” …
Con il Decreto 6/10/2022 il Ministero della Salute, rispettando il termine previsto dall’art. 9-ter, comma 9-bis del D.L. 78/2015 (“trenta giorni dalla data di pubblicazione del decreto ministeriale [6/7/2022, ma pubblicato solo il 15/9/2022]”) ha pubblicato in data 26/10/2022 sulla Gazzetta Ufficiale le Linee guida propedeutiche all’emanazione dei provvedimenti regionali e provinciali in tema di ripiano del superamento del tetto dei dispositivi medici per gli anni 2015, 2016, 2017, 2018 (vds. Allegato).
Oltre a ribadire quanto già disposto in detto comma 9-bis dell’art. 9-ter del D.L. n. 78/2015, ovvero che ogni Regione pubblicherà, entro il 15/12 p.v., l’Elenco delle aziende fornitrici di D.M. soggette all’obbligo di restituzione di una quota-parte del fatturato per ogni anno (2015, 2016, 2017 e 2018) in proporzione all’incidenza dello stesso sul totale di spesa regionale per acquisto di D.M., le Linee-guida appena pubblicate dispongono che ogni singola amministrazione sanitaria deve eseguire una “ricognizione” delle fatture d’acquisto della voce “BA0120-Dispositivi Medici” per ogni azienda fornitrice, per poi sommare l’ammontare di dette fatture “al lordo dell’IVA” ed ottenere così una “Scheda-contabile” di fatturato annuo per ogni fornitrice, il tutto entro il 15 novembre p.v.
Trasmesse poi dette schede-contabile agli assessorati di ogni Regione, detti dovranno procedere alla sommatoria del fatturato annuo di vendita di D.M. per ogni fornitrice pervenuto dalle singole amministrazioni sanitarie, per determinarne poi la percentuale d’incidenza di detto fatturato aziendale sul fatturato sanitario complessivo regionale e, quindi, applicare l’aliquota ottenuta alla quota di riparto prevista per ogni singolo anno (40% per il 2015, 45% per il 2016, 50% per il 2017 e 2018) il tutto, in questo caso, entro il 15 dicembre p.v.
Ciò detto, la pubblicazione delle Linee-guida non può che rappresentare un ulteriore ennesimo segnale circa l’assoluta “sordità” del Governo (certamente del precedente ma, ahìme, a questo punto anche dell’attuale) rispetto al grido di aiuto sollevatosi dall’intero comparto dei fornitori di D.M. rispetto a questa disposizione “schizofrenica”.
Persa dunque ogni “Speranza”, sempre più si profila all’orizzonte la necessità, da parte di ogni singola azienda fornitrice “in odore” di rimborso, d’impugnare il D.M. Salute 6/7/2022 (ed ogni provvedimento ad esso successivo e/o conseguente), senza cui non sarà poi possibile contestare alcuna richiesta di ogni singola Regione per ogni singolo anno di ripiano (in quota-percentuale). del disavanzo del bilancio sanitario.