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Proposta di Direttiva del Parlamento Europeo e del Consiglio sul diritto d’autore nel mercato digitale

13/09/2018

Ieri 12/9 il Parlamento europeo ha approvato con oltre 200 voti di scarto la propria proposta negoziale sulla riforma del diritto d’autore nel mercato digitale.

Alla notizia è stata data ampia risonanza mediatica, con valutazioni molto discordanti da parte dei diversi soggetti interessati.

In realtà l’intento della proposta è assai chiaro e palesato nella relazione iniziale, nella sezione motivi e obiettivi, in cui il Parlamento parte dalla considerazione per cui l’evoluzione delle tecnologie digitali ha fatto emergere nuovi modelli di business e ha rafforzato il ruolo di Internet quale principale mercato per la distribuzione e l’accesso ai contenuti protetti dal diritto d’autore.

In questo nuovo contesto i titolari dei diritti incontrano difficoltà nel momento in cui cercano di concedere una licenza e di essere remunerati per la diffusione on line delle loro opere, il che può mettere a rischio lo sviluppo della creatività europea e la creazione di nuovi contenuti originali da parte degli autori.

Parimenti attualmente gli editori di giornali riescono difficilmente a concedere licenze per le pubblicazioni on line, ricavando una quota equa del valore che generano; il mancato sostegno all’attività giornalistica potrebbe comportare alla lunga un pregiudizio per l’accesso all’informazione da parte dei cittadini.

Nei suoi articoli più controversi la proposta riconosce:

- agli editori di giornali il diritto esclusivo di autorizzare o vietare la riproduzione diretta o indiretta, temporanea o permanente, per l’utilizzo digitale delle loro pubblicazioni giornalistiche (art. 11)

- agli autori ed agli artisti di ottenere un’equa remunerazione e di ricevere informazioni tempestive sullo sfruttamento delle loro opere ed esecuzioni (art. 14)

Particolarmente interessante poi l’art. 13) che prevede l’obbligo per i prestatori di servizi della società dell’informazione che memorizzano e danno accesso a grandi quantità di opere o altro materiale caricato dagli utenti di adottare misure volte a garantire la tutela degli accordi di tutela del diritto d’autore intercorsi con i titolari dei diritti.

Sarà invece libera dai vincoli del copyright la semplice condivisione di collegamenti ipertestuali (hyperlink) agli articoli; inoltre, al fine di incoraggiare le start-up, si escludono esplicitamente dalla legislazione le piccole e micro imprese del web, così come il caricamento di contenuti su enciclopedie online che non hanno fini commerciali o su piattaforme per la condivisione di software open source.

Con il voto di ieri comunque non è stata varata una nuova Direttiva europea, ma piuttosto è stato dato il via libera al “negoziato” per permettere a Parlamento stesso, Consiglio e Commissione Ue di avviare l’esame della normativa, per arrivare, più avanti, alla Direttiva vera e propria.

La strada è stata tracciata ma il percorso è ancora lungo.